I medici scendono in piazza contro il taglio delle pensioni previsto dalla manovra per i dipendenti pubblici. “Stiamo lavorando a un aggiustamento – spiega al “Giornale” Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro della Lega – dobbiamo portare a casa in sinergia con tutti i ministri una norma che garantisce non solo i medici ma anche le altre categorie. Ci stiamo lavorando oggi non posso dire che la norma e’ fatta, quando sara’ pronta la condivideremo”.
“Dalle valutazioni in corso – aggiunge – si evince che dobbiamo intervenire perche’ oggettivamente la situazione potrebbe incentivare le fuoriuscite e questo potrebbe creare un danno in settori strategici quali sono la sanita’ e gli enti locali visto l’impegno sul Pnrr”. Si e’ parlato di un possibile aspetto incostituzionale della norma: “Incostituzionale non direi, perché’ prevede un ricalcolo uguale per tutti, ma certo come ho detto potrebbe creare un disagio enorme. Questa norma nasce perché’ caldo dare una congruita’ e una equita ‘a tutte le varie pensioni, ma oggettivamente ora capiamo che fatta in questo momento e in questo modo può’ creare in generale situazioni di disagio lavorativo, che non siamo pronti a gestire”. Per l’aggiustamento non c’e’ un problema di coperture finanziarie: “No, la norma non ha grandi effetti sulla triennale della spesa di bilancio. Ha effetti importanti in quanto crea sicuramente un vantaggio nel 2040 di alcuni miliardi, ma parliamo del 2040 “.
Il capitolo pensioni e ‘ attento da Bruxelles: “Noi in questa manovra abbiamo voluto dare priorita’ al taglio del cuneo fiscale, e sul sistema pensionistico abbiamo cercato di lasciare una certa flessibilita’ in uscita, in attesa della riforma di Quota 41. Abbiamo cercato di eliminare le iniquita ‘ della legge Fornero, per esempio abbiamo tolto per la pensione di vecchiaia il requisito dover maturare almeno l’1,5 famosa della pensione sociale, una cosa iniqua che poteva innalzare ancora di piu’ l’eta’ pensionistica ei contributi da versare. tutti piccoli passino verso la riforma”. Quanto ai tempi: “Non so se l’anno prossimo, ma comunque nella legislatura. Abbiamo anche inserito la possibilita’ di far versare alle aziende fino a 5 anni di contributi nei periodi di formazione dei lavoratori, per dare una mano ai giovani ad arrivare prima ai 41 anni di contributi”, ha concluso Durigon.