Patrimoniale spacca la maggioranza e anche il Pd

29 Novembre 2020
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Il Pd pone la questione della patrimoniale come elemento di giustizia sociale. Tassare la ricchezza per dare ai poveri. Riforma fiscale, meno burocrazia? No, più tasse. “Il dibattito sulla ‘patrimoniale‘ è all’ordine del giorno di tutte le forze riformiste mondiali. In Italia non può essere un tabù. Serve coraggio e visione per rispondere alla crisi. Le diseguaglianze sociali hanno messo in crisi le nostre democrazie, il 20% detiene l’80 % delle ricchezze. L’imposta sui grandi patrimoni è la leva per cambiare mentalità rispetto alle ricette fallimentari del neo-liberismo e per tornare a promuovere redistribuzione e contrastare le diseguaglianze. Ovunque gli economisti più seri ne sollecitano l’adozione come sostegno allo sviluppo e alla classe media. Imposta su grandi patrimoni può contribuire a creare investimenti per il lavoro e le imprese, a rilanciare lo stato sociale, a dare tutele ai lavoratori autonomi e precari”. Così il Senatore Francesco Verducci, membro della Direzione nazionale PD. Che è dire tutto. Ma anche no.

Infatti nel Pd due deputati di ‘peso’ scrivono: “Inopportuna l’idea di una tassazione sui patrimoni, del tutto al di fuori della discussione fatta fin qui in maggioranza che non ha mai considerato una opzione del genere. Abbiamo iniziato con la scorsa Legge di Bilancio la riduzione delle tasse ai lavoratori, per la prima volta da tanti anni. Proseguiamo col taglio del cuneo anche con questa manovra. Questa è la priorità per il Pd: tagliare le tasse ai lavoratori e alle imprese”. Si tratta dei Dem Ubaldo Pagano, capogruppo Pd in commissione Bilancio alla Camera e Gian Mario Fragomeli, capogruppo Pd in commissione Finanze di Montecitorio. E fonti Dem precisano: l’emendamento in tema di patrimoniale presentato da alcuni deputati del Pd rientra nella loro libera iniziativa individuale e non rappresenta un impegno del gruppo.

Insorge il Movimento 5 stelle con il ministro Luigi Di Maio e il vice al Mise, Stefano Buffagni, ma anche nelle altre forze politiche del governo giallo-rosso la discussione è accesa. “La patrimoniale non esiste con il Movimento al governo.Il programma del Movimento è sempre stato chiaro su questo”, scrive, su Facebook, Buffagni.

“Non esiste mettere le mani nelle tasche degli italiani, su questo il Movimento deve essere l’argine; a maggior ragione in un momento difficile come questo con la Bce a supporto delle nostre finanze pubbliche. Si parta tagliando gli stipendi dei politici, Orfini compreso”, osserva. E Di Maio rincara: “Leggo dell’iniziativa parlamentare di qualcuno che vorrebbe introdurre una patrimoniale e dunque un’altra tassa per colpire imprese e lavoratori. Il Movimento 5 Stelle è sempre stato fortemente contrario”, mette nero su bianco. Anche Iv, con il capogruppo in Senato, si fa sentire: “Siamo sempre stati contrari ad ogni aumento di tasse e siamo sempre stati contrari alla patrimoniale: lo siamo ancora di piu’ in questa fase difficile per la nostra economia. Stasera approveremo un rinvio delle tasse nel dl ristori: contano i fatti, non le iniziative estemporanee”, dichiara Davide Faraone.

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