Passato il Covid, dateci la felicità: è nella dichiarazione di indipendenza americana! Liberiamoci dai politici ricchi di clic, poveri di idee

29 Aprile 2020
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di Stefania Piazzo -Abbiamo perso il conto dei referendum, dalla devolution ad altri sulle competenze nuove dello Stato  e delle regioni, e un altro quesito sull’autonomia di Lombardia e Veneto è fermo. Abbiamo visto arenarsi le trattative per dare meno vincoli alle Regioni che si ritengono più veloci, efficienti di altre.

Dopo l’emergenza Covid non tutti ne usciranno vincenti da queste rivendicazioni. Il Nord ha retto il colpo, a suon di morti e inchieste della procura nelle Rsa e non solo. L’anello debole si è dimostrata quella Lombardia che ambiva ad essere la parte più avanzata del Paese. Lo è ancora? La parte produttiva ha una classe politica altrettanto all’altezza?

E i sovranisti, oltre che criticare il governo, che ruolo hanno avuto in Parlamento? Erano tutti a casa. Tanto che persino Bruno Vespa, dalla sua terza camera, ha espresso perplessità e vergogna. Ci voleva Vespa?

Bastano i clic, le frasi brevi, il telefonino sempre in mano con i suggerimenti del gruppo comunicazione per uscire da questa crisi epocale? Dove sono gli Andreotti? Gli Einaudi? I De Gasperi? Alla fine della guerra avevamo almeno solide basi culturali, oggi il governo fa a botte tra i congiunti da inserire in autodichiarazione e i congiuntivi.

Forse una soluzione c’è, ed è rileggere la dichiarazione di indipendenza americana. Sta tutto già scritto, da secoli. E noi invece siamo qui a menarcela ancora con le trattative romane, con chi è meglio se il Sud o il Nord… Anche basta. Cerchiamo degni rappresentanti, la secessione si fa dall’ignoranza.

“Quando nel corso degli umani eventi diviene necessario, per un popolo, sciogliere i legami politici che lo hanno connesso con un altro e assumersi, fra i poteri della terra, lo stato di separazione e di uguaglianza che le leggi di Dio e della Natura gli garantiscono, un onesto rispetto delle opinioni dell’umanità, richiede che esso debba dichiarare i motivi che lo spingono alla separazione. Noi Consideriamo queste verità evidenti ad un esame attento: tutti gli uomini non sono creati uguali. Tutti gli uomini hanno diritto alla vita, alla libertà e al conseguimento della felicità ma queste cose non devono venire garantite a nessuno a spese della libertà degli altri, del conseguimento della felicità degli altri. I governi istituiti dagli uomini, per garantire questi diritti, debbono trarre il loro giusto potere dal consenso dei governati. Un governo che fallisca sia nel proteggere i diritti di un popolo sia nell’assicurarsi il suo consenso, diviene distruttivo rispetto al conseguimento di questi fini ed è diritto del popolo modificarlo o abbatterlo, istituendo un nuovo governo che basi la propria fondazione su tali principi e organizzi il proprio potere in forme tali che al popolo sembri massimamente probabile che ciò promuova sicurezza e felicità”.

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Direttrice: Stefania Piazzo
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