di Giancarlo Pagliarini – Gli Stati centrali hanno avuto più vittime rispetto a quelli federali. Non ci credete? Parlano i numeri. Guardate la tabella. Se mettiamo a 100 il tasso di mortalità svedese, l’Italia arriva 127 e la Spagna a 146. Insomma, se come vogliono farci intendere la Svezia è un lazzaretto, noi cosa siamo, allora?
Lo stesso vale per la gestione centralizzata del Regno Unito. Ne escono perdenti pure loro. Al contrario, le strutture federali, che possono contare su responsabilità di spesa e gestione del territorio ravvicinata, hanno dinamiche ben diverse.
Questa sera, grazie all’Istituto Bruno Leoni, ne parleremo in diretta in webinar da non perdere (nella foto in apertura i dettagli, ndr).

Guardate anche come la Svizzera ha un tasso basso di mortalità. Sarà un caso? Questi numeri ci danno una indicazione politica: basta con i vecchi grandi stati-nazione ma Europa dei popoli . Ci amministriamo meglio (anche la salute!) e siamo più competitivi.
E ora facciamo un passo indietro rispetto a quanto si legge… Pochissimi media italiani hanno ripreso il New York Times quando in prima pagina ha scritto “Coronavirus and the myth of Sweden”, il coronavirus ed il mito della Svezia che, come sappiamo, ha scelto un altro tipo di approccio alla pandemia. Pregi e difetti, ma di certo anni luce lontano rispetto al modello italiano. Lo stesso quotidiano proponeva anche un altro modello, in parallelo: “Germany offers hope for a form of normal”. La Germania offre una speranza per un modello di normalità, come evidenziava un bell’articolo di Massimiano Lenzi su Il Tempo il 10 maggio scorso!
Insomma, la politica deve prendersi le sue responsabilità, e non pensare che il solo modello possibile sia quello cinese. Di cui è ben nota la democrazia.