Onorevole WC – La Lega perde il ricorso in bagno. Schede elettorali contestate in poltiglia nella toielette allagata del Tribunale

14 Luglio 2020
Lettura 1 min

di Stefania Piazzo – Quando si dice il destino…. E’ una storia da prima pagina! E dove possono essere conservate le schede elettorali di una contesa con tanto di ricorso? In Italia anche in un bagno del tribunale, ovviamente.

Ed è andata proprio così. Si è allagato il cesso e addio riconteggio. Non ci credete? Non ci credavamo anche noi ma è andata così.

Fate però bene attenzione, la storia emerge solo ora perché se ne è parlato nell’Aula della Camera che ha confermato l’elezione del parlamentare di M5s Sebastiano Cubeddu.

La sua elezione era stata contestata dalla Lega, la cui candidata, Barbara Saltamartini, aveva perso per soli 17 voti.

Insomma, per un pugno di mosche. Per un bagno rotto.

Tutto parte dal collegio uninominale 15 della circoscrizione Lazio 1, Tivoli e circondario. Passa Cubeddu con 55.373 voti rispetto ai 55.356 di Saltamartini, poi comunque eletta in un collegio proporzionale. Le schede bianche sono 2.151 e le nulle 2.773.

Ma a questo punto il centrodestra fa ricorso e la Giunta per le elezioni autorizza il riconteggio. La Giunta ha prima riesaminato i verbali di tutti i seggi, ed emerge un errore nelle somme, con il sorpasso di Saltamartini su Cubeddu.

A questo punto occorre ricontrollare le schede bianche e nulle: la candidata del centrodestra ha 115 voti più di quello di M5s. Ora serve la prova del nove per eccellenza, il riconteggio delle schede dichiarate valide, attraverso un campione del 10%, ma ecco la doccia fredda: il Presidente del Tribunale di Tivoli spiazza tutti e comunica, incredibile nel 2020, che le schede valide erano “ridotte in poltiglia inconsultabile”, perché l’allagamento della toilette – dove erano conservato le schede – aveva provocato la loro trasformazione in pappetta di cellulosa.

“Queste cose si vedono nei film – ha protestato in Aula Ciro Maschio (Fdi) – dove i narcos del Sudamerica distruggono le schede elettorali”.

Con 14 voti contro 11 la Giunta ha così portato in Aula la proposta per confermare l’elezione di Cubeddu per l’impossibilita’ di concludere la verifica. A questo punto è la saga delle dichiarazioni: il centrodestra – riporta la cronaca parlamentare – contesta il riconteggio dei voti validi; Pietro Pittalis (Fi) parla di “arbitrio” e si dimette dalla Giunta per protesta. In Aula la maggioranza fa passare con 272 voti l’elezione di Cubeddu, che tira un sospirone di sollievo, mentre il centrodestra vota contro (208 no), e grida: scelta “politica e non giuridica”. “E’ un voto contro la Costituzione, perché i cittadini di quel collegio avevano eletto me” commenta Saltamartini. Se fosse passata, nel collegio di Tivoli sarebbe subentrato nel collegio proporzionale 2 del Lazio Fabio Forte. 

A tanto è ridotto il Parlamento? I voti sapevamo di gettarli via, ma giù dal cesso fisicamente ancora no.

Photo by Gilles Desjardins 

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