Noi via da Salvini. La Calabria dal Capitano a Forza Centro. Il Sud preferisce il federalismo?

30 Giugno 2020
Lettura 2 min

di Stefania Piazzo – Sottovalutare le recenti contestazioni ai comizi di Salvini e derubricarli ad un attacco delle zecche o dei centri sociali è un po’ riduttivo, a dirla tutta. Non si può liquidare una protesta ogni volta in un complotto. Il caso di Mondragone, la persistente resistenza alla presenza del leader della Lega è un indicatore. Ma non è il solo. E’ accaduto a Milazzo, in Sicilia. E in generale nell’ultimo tour siciliano. Addirittura un gruppo fb è stato creato per contestare la nomina in Regione di un assessore alla cultura di area leghista. Insomma, tra passione e pregiudizio, non tutti amano Matteo. Però sono i dettagli che fanno la differenza. E ce ne sono due che, per quanto anche questi qualcuno non li voglia leggere e vedere come un dato politico, invece dato politico lo sono.

E’ accaduto che l’esperienza leghista sia presalvini che durante Salvini in Molise e in Calabria siano confluite, in modo autonomo e indipendente, dentro un altro movimento, Forza Centro. Vediamo cosa sta accadendo lontano dagli occhi e dal cuore della Lega a trazione nazionale.

Molise. Prendete ad esempio il dottor Quintino Desiderio. Ha corso per le europee con Umberto Bossi negli anni 2000 e apparteneva in uno degli esperimenti leghisti di confederare altri pezzi del Paese dentro il grande sogno di Gianfranco Miglio. Le macroregioni. Così parlava nel 2004 il medico di Termoli al quotidiano Primonumero.it.


“La Lega ha fatto capire che è lo stato centrale e accentratore che non crea le occasioni di sviluppo. Come si fa a decidere quali investimenti sono migliori per le imprese italiane? E’ chiaro che le nostre aziende hanno esigenze diverse rispetto a quelle, che so, della Lombardia. Per questo noi non possiamo fare riferimento a Roma, ma a Campobasso. E’ impensabile che cinque leader politici decidano la gestione di un Paese intero”.

Ecco. Poi però passano gli anni. La Lega non c’è più, diventa altro. E torna negli ideali del pensiero federalista in un altro ex, Davide Zenati. Zenati costituisce Forza Centro, partendo da casa sua, il Lazio. E si confedera a sua volta con Grande Nord, che tiene insieme altri movimenti autonomisti, dal Piemonte alla Liguria al Veneto. E che a settembre sarà in lista dentro il Partito dei Veneti per conquistare qualche consigliere in Regione. Ma torniamo a noi. Desiderio e Zenati, slegati dalla Lega, si ritrovano in pace col loro passato, per una storia nuova. Desiderio diventa segretario di Forza Centro in Molise.

Ma il colpo grosso arriva dal Sud. Perché è dalla Calabria, che si registra l’adesione dell’ex responsabile di Noi con Salvini in terra calabra. Un calabrese nato a Bergamo, che vive a Rossano Calabro e che lavora a Mantova. Egidio Perri. Un lombardocalabro deluso dal Capitano, che lascia il movimento, ma che non vuole abbandonare l’idea di fare politica in Calabria, senza Salvini.

Egidio Perri

E così è. Nel giugno scorso diventa segretario di Forza Centro per la Calabria. E con il Molise e il Lazio, terra di Zenati, fanno tre.

Anche Egidio la Lega la conosce bene. Quella di Bossi, a cui era iscritto.Dal 2009 al 2019 resta attaccato all’Alberto da Giussano ma poi la storia finisce in un bel divorzio. “Pensavamo dopo la brutta esperienza in Noi con Salvini di ricostituire un movimento partendo dal basso – ci spiega – avevamo messo come prerequisito il casellario giudiziario pulito, per intenderci! Poi c’è stato l’incontro con Forza Centro e ci siamo ritrovati. La risposta non è uno Stato nazionale, noi vogliamo un paese federale, responsabilità di spesa, trasparenza. Prossima sfida è quella delle amministrative nel 2021”. Praticamente domani. Piccoli dettagli crescono?

IL GIORNALE

Direttrice: Stefania Piazzo
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