di Stefania Piazzo – I più giovani di Mani pulite ne hanno sentito appena parlare. Lontanamente parlare. Eppure quel terremoto è la casa sulle cui macerie vivono. Inconsapevoli, forse. Come lo siamo noi, generazione che ha vissuto il 1992 e seguenti come una liberazione dal male. Il male della politica. Così ce l’hanno fatto credere.
A capo della procura a Milano, c’era Francesco Saverio Borrelli. Un grande coraggioso procuratore. Omonimo di un protagonista di un altro odierno terremoto, la pandemia del coronavirus, il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli.
Certo un caso e un destino impegnativo, gravido di responsabilità trovarsi nel pieno di un cambiamento epocale. Più che per il durante, per il dopo. Macerie là, macerie qua.
Oggi, a distanza di 28 anni, ancora ci si interroga se quelle Mani pulite abbiano cambiato in meglio il Paese. Persino un film, su Craxi, ha riaperto e riabilitato l’analisi su vittime e carnefici. Interrogandoci se quella classe politica arrivata dall’antipolitica, abbia fatto meglio di quella che è stata arrestata, vituperata, linciata mediaticamente, responsabile di tangenti e di un sistema che viveva sulle mazzette. Ma oggi le mazzette non sono sparite.
Anzi. Il problema è che la classe politica che si è avvicendata ha perso l’altra parte, quella forse migliore, di chi ci rappresentava: un po’ di cultura. Cultura politica. L’altra faccia di Mani pulite è avere oggi un deserto politico, alimentato poi dalla rete, che è diventato il criterio di gradimento e selezione di chi ha responsabilità di governo.
Non la conoscenza, non la competenza, ma gli accessi e le condivisioni sui social.
Oggi le mani ce le dobbiamo tenere pulite, raccomanda l’altro Borrelli, sulla tolda di comando di una nave che naviga nella burrasca. Basteranno queste raccomandazioni a spazzare via il male del virus? Mentre le regioni e i sindaci scappano disordinati in scialuppe di salvataggio lontano dalle direttive di Borrelli, l’Angelo, chissà la storia che bilancio farà sui danni , gli effetti, e i benefici delle mani pulite, parte seconda.