di Stefania Piazzo – Ma ve lo ricordate il bel gesto? Trasferirono Alitalia dal Nord strategico di Malpensa, a Roma. Roma è la capitale e tutto risucchia. Bene. Risultato: l’allora commissario ai Trasporti dell’Ue, Tajani, dopo aver dato ordine di congelare gli slot, spinse per declassare il nostro hub terminando il capolavoro del trasloco di Alitalia nella città eterna.
Annotavamo proprio quando si consumò l’elezione di Tajani a presidente del Parlamento europeo, un “cimelio politico, scovato tra gli archivi: “L’abbandono di Malpensa è una sconfitta per la Lega”, annunciava nel relativamente lontano 13 maggio 2009 la Lega a Montecitorio. E anche Stefano Candiani, da segretario della Lega in provincia di Varese, spiegava: “Quelli che si sono fatti prendere in giro sono semmai Formigoni, il Pdl lombardo e le organizzazioni imprenditoriali locali”.
Oggi forse Alitalia, con un’altra visione, non sarebbe come è messa. Salvini, che non voleva Tajani, aveva dimenticato questo dettaglio. Eppure sarebbe bastato poco per “seppellirlo” politicamente, avendo voltato le spalle al Nord. Ma la domanda che ci si poneva allora è la stessa di oggi: ma il Nord è ancora la mission della Lega? Affatto, direi. Oggi la Lega difende a spada tratta Alitalia. Ovvero Roma.
Intanto la Lega difende Alitalia. Quale? Quella della quale per 30 anni ha contestato gli sprechi? Le ricapitalizzazioni? Vai a capire le virate.