di Gigi Cabrino – Il ministro Calderoli intende presentare la proposta di legge sull’autonomia differenziata già a gennaio; come prevedibile parte lo sbarramento da parte degli alleati del centrodestra molto attenti a non urtare quella parte del paese che vive sulle spalle dell’altra ma pesa politicamente il doppio.
E dire che la bozza Calderoli è esattamente prudente e, comunque, ha nella sua mens una benevola concessione da parte dello stato centrale, non un riconoscimento di ciò che è proprio dei territori e delle regioni.
Le reazioni di Tajani e del presidente calabrese Occhiuto sono tutto un programma.
“Bisogna discutere, ci sarà un disegno di legge che dovrà essere approvato dal Consiglio dei ministri. Noi siamo favorevoli all’autonomia differenziata, ma deve dare due risposte: una sul ruolo di Roma Capitale, due non devono esserci aumenti nelle differenze fra il Nord e il Sud”. Così il ministro degli Esteri.
A cui fa sponda il presidente della Calabria e collega di partito Occhiuto, “sì all’autonomia differenziata, ma a patto che siano garantiti anche gli obblighi previsti dalla Costituzione. Quindi si deve fare insieme ai Lep e alla perequazione”, ha affermato al proposito.
Breve legenda: Lep= dati da stabilire con calcoli e trattative che dureranno anni;
Perequazione= parolina magica per esprimere un concetto che suona così: tenetevi l’autonomia ma noi ci teniamo il vostro residuo fiscale.

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