L’autocertificazione viola 6 volte la Costituzione, ma siamo o non siamo in guerra?

23 Aprile 2020
Lettura 2 min

di Michele Campini – Le autocertificazioni, richieste e tanto decantate in questo periodo emergenziale covid 19, a livello giuridico che valenza hanno attraverso l’analisi della Costituzione italiana? Facciamo un’analisi.

L’art. 29 della Costituzione garantisce i diritti della famiglia. L’autocertificazione non è prevista. Ovviamente, uno stato di salute, non si può autocertificare, come previsto dalla Legge 445 del 2000. L’ultimo decreto legge sconsiglia di uscire di casa, in tal modo non si va contro la Costituzione, si può solo invitare a non uscire di casa a meno che non ci siano comprovate esigenze primarie. Attenzione, ciò che scrivo è a livello giuridico, il sottoscritto ritiene giusto, a livello personale, a preservare la propria salute e quella degli altri, quindi giusto evitare assembramenti e tutto ciò che possa mettere in pericolo la propria salute e quella degli altri, ciò deve essere dettato dal buon senso, non da provvedimenti governativi discutibili sotto il profilo giuridico.

Proseguendo nell’analisi giuridica, l’art. 2 della Costituzione riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, l’art. 10 dice che l ‘ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme di diritto internazionale, l’art. 13 dice che la libertà personale è inviolabile, l’art. 16 dice che ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale. Tutti questi articoli 2, 10, 13 e 16 devono essere rilevati anche in tema di autocertificazione per emergenza covid 19, se siamo uno stato di diritto e non di autorità.

L’art 16 dice che le uniche limitazioni al movimento della libertà dei cittadini sono quelle stabilite dalla legge, e per ovviare e modificare leggi costituzionali occorrono leggi dello stesso rango, o una deroga alla Costituzione in virtù di uno stato di emergenza, l’art. 78 della Costituzione dice che stato di emergenza è uno stato di guerra. Alcuni giuristi, danno un interpretazione restrittiva, cioè intendono guerra come una vera e propria guerra, cioè con bombe, cannoni e soldati, altri come il sottoscritto, ritengono lo stato di guerra, come concetto più estensivo, visti i tempi moderni, appunto come guerra al covid 19, visto che la Costituzione è stata scritta ed è entrata in vigore nel dopo guerra (1 gennaio 1948), ovvio che i costituenti pensassero alla guerra appena finita e non certo al covid 19 del 2019-2020.

Per me, a differenza di certuni, l’Italia, anzi l’intero mondo è proprio in guerra, con il covid 19. Inoltre, mi spiace dirlo, al contrario di quanto affermato da certuni, l’OMS ha dichiarato proprio pandemia mondiale da covid 19. Lo dimostrano i morti in tutto il mondo. Poi se taluni, cercano di far tutelare la salute pubblica in modo improprio addirittura a volte, rasentando abusi, mi spiace per tutti i detrattori di tale situazione, ma la gente è morta e sta morendo ancora, fortunatamente molti guariscono, ma con quali effetti e conseguenze?

Ci si lamenta della autocertificazione da fare, ma cosa dovrebbero fare le nostre forze dell’ordine, per far capire che bisogna stare attenti alla diffusione del virus? Forse, allora, per certuni è giusto fare le grigliate di un intero condominio sul terrazzo dello stesso, come è avvenuto a Palermo di recente? Si deve stare a casa per buon senso non perché te lo dice qualcuno, ovviamente questo a quanto pare in Italia, oggi non è possibile, per questo, vengono poi fatte leggi di dubbia costituzionalità.

Le forze dell‘ordine, non fanno altro che tentare, consapevoli o meno, di tutelare la salute pubblica, vittime loro stesse, insieme a tutti i cittadini, di un sistema malato e creato nel tempo, dove per rimediare ad abnormità devono far osservare normative rasenti l’incostituzionalità.

L’art. 54 della Costituzione dice che tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservare la Costituzione e le leggi, ….bene, visto che sempre più leggi, nel tempo, rasentano o vanno contro ai nostri diritti costituzionali, io dico che il buon senso possa essere la normativa da seguire, vista una legislazione nel tempo sempre più tesa ad interessi particolari, anziché tutelare seriamente e per davvero tutti i cittadini.

Avv Michele Campini

Studio a Milano (IT) e Lugano (CH)

Photo by Bill Oxford

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