La lettera – Associazione La Fara: C’è un Nord che cova sotto la brace. Ma non c’è ancora un leader

21 Marzo 2023
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Egregio direttore,

com’era facile immaginare, passate le elezioni per la Regione Lombardia è tornato un assordante silenzio sulla questione settentrionale e sull’Autonomia.

Il Nord, oggi, è rimasto purtroppo orfano di un partito, un sindacato che ne difenda gli interessi e ne promuova i valori. Ma non è orfano di idee. Come si è visto a Biassono lo scorso 15 ottobre, dove si sono riuniti autonomisti, federalisti e secessionisti che non vogliono arrendersi, un raduno che dimostra due cose: la prima è che ci sono le condizioni per ripartire e non può essere un incidente di percorso a fermare la libertà del Nord; la seconda è la necessità di far nascere un nuovo movimento che si muova in modo democratico e collegiale a cui il tempo darà un leader che attualmente non ce n’è.

Dal 1984 al 2004 grazie all’intuito e alla lungimiranza di Umberto Bossi i popoli del Nord hanno preso coscienza di essere una nazione senza stato, su tutti ricordo la più grande manifestazione indipendentista del secolo scorso, andata in scena il 15 settembre 1996.

Ricordo anche la riforma costituzionale (devoluzione) del 2006 bocciata dai popoli italiani, ma approvata al Nord con maggioranza assoluta in Lombardia e Veneto.

Se la Lega ha cambiato direzione, diventando con la Salvini Premier un partito nazionale che si è allontanato dal Nord, è solo perché ci si è affidati a una classe politica che ha messo al primo posto la propria carriera.

Ci sono però realtà che tengono ancora accesa la brace della speranza coltivata in quel entusiasmante ventennio (1984-2004) che ancora arde sotto la cenere, come l’associazione La Fara, nata nel 2015 nel cuore della Brianza con l’obiettivo di mantenere vivi e di continuare a parlare di valori come l’Autodeterminazione e il Federalismo.

La Fara Non si è mai occupata di potere (anche se a volte sono capitate le occasioni) e continua a lavorare con passione e non si arrenderà fin quando il Nord conquisterà la sua Libertà.

Per riuscire a scalare questa montagna a mani nude è necessario che tutti facciano la loro parte.

La Fara non offre poltrone, per questo la vecchia classe dirigente politica difficilmente aderirà, ma si propone di essere una casa dove continuare a coltivare quel sogno per quelle migliaia di militanti che hanno messo il cuore, tanto lavoro e speranza nel progetto: la Fara ti aspetta per contribuire a mettere a frutto quei 20 anni entusiasmanti.

ALESSIO ANGHILERI (Presidente associazione La Fara)

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