di Roberto Gremmo – Scrivono i giornali che, archiviata la vetusta, sorpassata e troppo nordista Pontida, la nuova “Lega per Salvini premier” terra’ la festa “nazionale” a Formello, una ridente cittadina laziale nel parco regionale di Veio .Non sappiamo le ragioni di questa scelta, che potrebbe avere un vero e proprio significato simbolico per mandare urbi ed orbi un preciso messaggio d’inizio di nuovi tempi di nazionalismo e patriottismo.
Come ben sanno i cultori di tradizioni popolari, Formello e’ famosa per una grande statua dei suoi giardini (non dedicati a nessuno), una scultura nota come “Maripara” che sarebbe usata per render noti i messaggi di protesta dei cittadini, appiccicandoli sopra, come accade a quella più famosa di Pasquino a Roma. I cittadini di Formello avevano proprio per questo il soprannome di “grilli parlanti” e la loro statua protestataria e’ diventata famosa come simbolo della più autentica volontà popolare.
E’ per questa singolare tradizione che il Capitanissimo l’ha scelta per le sue prossime esternazioni di massa? Perché, sul solco della “Maripara”, vuole presentarsi come tribuno del popolo, portavoce delle proteste e vessillifero del malcontento? Difficile dirlo. Se però ha voluto prendere come nuovo simbolo la “Maripara” mandando in soffitta l’Alberto da Giussano, ha fatto una scelta simbolicamente infelice.
Perché la statua di Formello, a dispetto del nome femminile, rappresenta un personaggio maschile (e che maschile !)! nientemeno che un Priapo, una divinità itifallica, scolpito in origine con un enorme membro virile che però (hainoi !) nel Seicento gli e’ stato brutalmente troncato e distrutto. E’ rimasta una statua parlante… ma senza più forza. Sembra la triste nemesi di chi una volta proclamava che “la Lega c’è l’ha duro” e adesso può solo abbaiare alla luna.