”Vogliamo discutere di politica prima di mettere insieme i gruppi parlamentari? Non mi pare una richiesta eccessiva”. Per Giovanni Toti, fondatore alla Camera del gruppo ‘Coraggio Italia’, è prematuro parlare di una federazione del centrodestra: nonostante i valori che accomunano, dice al Corriere della Sera, ”qui vogliamo mettere insieme gruppi con storie diverse, che appartengono a famiglie europee diverse, in un modo che mi pare un po’ precipitoso. Viene da tutti citato il predellino di Berlusconi… Forse non tutti ricordano che dall’annuncio a Milano all’autentica fusione tra FI e An passarono molti e molti mesi”. “Io penso che un certo ordine il centrodestra lo abbia già – precisa il governatore della Liguria – Io a suo tempo avevo un po’ strattonato Salvini chiedendogli di non occuparsi soltanto della Lega. E devo dire che lo sta facendo, convoca i vertici, tiene i contatti con tutti. Un’organizzazione c’è. Io da alcuni giorni chiedo se la federazione sia una mossa tattica per stringere i bulloni con meccanismi di coordinamento o se stia iniziando un viaggio che evolverà nel grande partito conservatore italiano. È vero che si parte sempre dallo stesso punto, ma se si va al mare o in montagna cambia molto. Tanto per cominciare la valigia”.
E per coordinare i gruppi, secondo TOTI, basta poco: ”Se Riccardo Molinari (capogruppo leghista) dà una voce a Marco Marin (Coraggio Italia) o a Roberto Occhiuto (FI), credo che nessuno si sottragga. Se Salvini vuole incontrare gli altri leader, basta un WhatsApp. Sulla federazione non voglio apparire scettico perché non lo sono. Io apprezzo molto che Salvini si stia impegnando per costruire un nuovo centrodestra, e apprezzo molto che stia rafforzando lo spirito di responsabilità che ha portato tutti noi a dire sì a Draghi. Sta facendo tutto per bene. Unica cosa, non vorrei che l’entusiasmo o la tattica portasse a fare scelte frettolose o sbagliate. Sediamoci intorno al tavolo per decidere come governare per 5 anni il paese e da lì partiamo”. Quanto alla temuta ipotesi di annessione di Forza Italia, TOTI dice di ”fidarsi di Salvini. Però, è vero che in giro c’è molta diffidenza rispetto a questa ipotesi. Anche tanti miei compagni di Coraggio Italia appena usciti da FI ritengono che sia un accordo tra due soli contraenti, Salvini e Berlusconi, con tutti gli altri a contorno. Io invece, che sono da sempre stato favorevole ai Repubblicani italiani, dico che per costruire un grande partito plurale capace di contenere anime anche molto diverse, comporta un percorso politico assai sofisticato che ne detti regole e modalità di convivenza. Cameron e Johnson erano nello stesso partito, uno per il Remain e uno per la Brexit”.