Il sindacato dei militari non vuole la sperimentazione del vaccino sulle FdO, possibilità di gravi patologie o morte

14 Aprile 2020
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di Riccardo Rocchesso – Oggi il Ministero della Salute ha pubblicato sul suo sito la notizia che a breve partiranno le prime sperimentazioni del vaccino. A settembre potrebbe già essere testato in via “compassionevole” per le FDO e personale sanitario.
Vi riportiamo uno spezzone della comunicazione dal sito del Governo:

Normalmente i tempi medi per arrivare ad immettere un vaccino sul mercato sono di 2-3 anni, ma, a fronte dell’esigenza di arrivare quanto prima ad una soluzione sicura ed efficace, l’azienda di Pomezia ha deciso di “passare direttamente alla fase di sperimentazione clinica sull’uomo ritenendo – spiega l’amministratore delegato Pietro Di Lorenzo – sufficientemente testata la non tossicità e l’efficacia del vaccino sulla base dei risultati di laboratorio ottenuti e definiti particolarmente buoni”. 
Il vaccino potrà essere disponibile già da settembre in modalità d’uso compassionevol eper agenti delle forze dell’ordine e personale sanitario, ma sarà necessario molto più tempo perchè possa essere disponibile su larga scala per la popolazione.

Ma nel pomeriggio arriva un comunicato dal Sindacato dei Militari, che gela completamente il Ministero, che riportiamo integralmente:

Abbiamo appreso con preoccupazione la notizia sulla possibilità di utilizzare il vaccino contro il Covid-19 “già a settembre per vaccinare personale sanitario e Forze dell’ordine in modalità di uso compassionevole”.

Dagli atti delle numerose Commissioni parlamentari di inchiesta sull’uranio impoverito che hanno rivolto la loro attenzione anche sulla questione della somministrazione dei vaccini ai militari è emerso, nei molti casi esaminati, che il mancato rispetto dei protocolli vaccinali sia stata la possibile causa, o concausa, dello sviluppo di patologie gravemente invalidanti o addirittura mortali.

In chiunque abbia potuto leggere i copiosi resoconti delle Commissioni di inchiesta potrebbe sorgere il dubbio che, dietro alle resistenze e all’ostruzionismo opposti dai vertici militari alle pressanti richieste dei Commissari di conoscere gli atti attestanti la regolarità delle procedure seguite per la somministrazione di vaccini ai militari oggetto dell’indagine parlamentare, si sia potuta celate una attività di sperimentazione.

Quando si affrontano argomenti seri come la salute non possiamo riporre la nostra incondizionata fiducia e quella dei nostri iscritti nelle azioni dei vertici militari. Per questa ragione impediremo a chiunque di fare “sperimentazioni compassionevoli” sul personale delle Forze dell’Ordine e sui militari affinché non ci siano mai più casi di morti bianche tra i servitori dello Stato.

Da come si può facilmente evincere nel comunicato il sindacato non ha alcuna intenzione di esporre i propri militari e farà di tutto per opporsi al Ministero della Salute per la paura di possibili patologie o addirittura della morte dei suoi iscritti; e la domanda sorge spontanea…
Perché noi invece dovremmo essere costretti a farlo, fidandoci ciecamente, se vogliamo tornare alla vita di prima?


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