di Roberto Gremmo – Leggere quasi tutti i giorni storiacce di soldi in relazione alla Lega del Capitano rende tutti più tristi e demoralizzati. E lo siamo anche noi, che politicamente contestiamo la stolta italianizzazione di quello che proclamava di essere “il partito del Nord”.
Certo i giornali inguaribilmente nazionalisti non si perdono l’occasione di sguazzare nel fango e i partiti di Roma non perdonano chi ha avuto più voti di loro. Ma se questo carnevalesco vociare è comunque da mettere in conto, non è giusto che il soldo, il finanziamento e gli affari (sia pure puliti) contino persino più delle idee.
Quando fui direttore responsabile della primissima “Lombardia Autonomista” non chiesi mai un soldo e la Lega Lombarda dovette solo pagarmi l’avvocato Bonomi per le querele che il giornale aveva ricevuto. E oggi? Servono davvero tanti soldi e sempre di più?
Certo, se si vuole mandolinizzare i consensi la’ dove tarantella si balla non bastano mai abbastanza. Se invece si volesse essere solo è totalmente la voce del Nord non ci sarebbe bisogno di tanto danaro, perché gli ideali bastano e avanzano. Ma gli ideali autonomisti bisognerebbe averli.