Governo PD-5Stelle impone il 5G. Sindaci non possono più opporsi. Colpo di mano nel decreto semplificazioni

23 Luglio 2020
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di Benedetta Baiocchi – Volete un saggio di autonomia dei territori? Eccolo. I sindaci non potranno introdurre limitazioni al 5G sul loro territorio. La misura è contenuta nel decreto Semplificazioni, messo in campo dal governo anche per accelerare l’innovazione digitale. Senza avere tra i piedi i primi cittadini che vogliono vederci chiaro.

D’ora in poi non avranno valore le ordinanze degli amministratori locali contrari all’installazione delle antenne di quinta generazione.

E’ un colpo di mano che toglie però anche competenze agli enti locali e, in prima persona, ai sindaci, prima autorità sanitaria territoriale, come ricorsa il sindaco di Vicemza.

“In questo modo il Governo esautora i sindaci che rappresentano la massima autorità sanitaria locale e che quindi hanno la responsabilità della salute dei cittadini”, commenta il sindaco vicentino Francesco Rucco, che aveva firmato una ordinanza di blocco a maggio.

In buona sostanza, nel decreto Semplificazioni sul 5G (articolo 38), i sindaci “non potranno introdurre limitazioni alla localizzazione sul proprio territorio di stazioni radio base per reti di comunicazioni elettroniche di qualunque tipologia e non potranno fissare limiti di esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici diversi rispetto a quelli stabiliti dallo Stato – spiega all’Ansa Rucco -. Mi confronterò con gli altri sindaci, cercheremo di capire come comportarci con le compagnie telefoniche che hanno avviato un ricorso nei confronti dei Comuni proprio su questo tema”, sottolinea Rucco aggiungendo che la sua ordinanza “aveva solo la funzione di comprendere da Arpav e Ulss se la nuova tecnologia potesse arrecare danni alla salute pubblica tenuto conto che l’amministrazione intende favorire lo sviluppo di nuove tecnologie”.

Ma che sia un colpo basso sui poteri dei sindaci non ha dubbi anche l’Anci. “Una limitazione all’autonomia dei sindaci su un tema delicato che tocca da vicino le comunità ed il paesaggio”, commenta il presidente di Anci Veneto, Mario Conte. Tanto che la norma “di fatto annulla le ordinanze di quei Comuni che si erano opposti alla rete di nuova generazione sconfessando di fatto i sindaci.

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