Film Commission, al vaglio pm atti della rogatoria in Svizzera

16 Gennaio 2021
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Sono arrivate venerdì in procura a Milano gli atti chiesti per rogatoria dai pm alla Svizzera per far luce sulla “destinazione finale” di parte degli 800 mila euro sborsati dalla Regione Lombardia per l’acquisto di un capannone di Cormano, comune dell’hinterland milanese, destinato a diventare la sede di Lombardia Film Commission.

Nell’ufficio del procuratore aggiunto Eugenio Fusco, coordinatore del fascicolo di indagine affidato al pm Stefano Civardi, ci sono diversi scatoloni pieni di carte e documenti che gli investigatori della Guardia di Finanza dovranno analizzare nel tentativo di rintracciare i flussi di denaro che – stando a quanto finora ricostruito – sarebbero stati trasferiti in Svizzera dai personaggi chiave dell’inchiesta. Un complesso lavoro di analisi che potrebbe richiedere diverso tempo ma che potrebbe fornire ai magistrati risposte decisive sul denaro sparito al di là delle Alpi.

L’indagine milanese ruota attorno alla figura di tre commercialisti particolarmente vicini alla Lega: Michele Scillieri, titolare dello studio milanese dove nel 2017 venne registrato il movimento “Lega per Salvini premier”, Alberto Di Rubba, ex presidente della fondazione regionale per la promozione del patrimoni cinematografico lombardo e attuale direttore amministrativo della Lega al Senato, e Andrea Manzoni, revisore dei conti del Carroccio alla Camera. Sono loro i protagonisti della compravendita che, a fine 2017, portò la fondazione regionale per la promozione del patrimonio cinematografico lombardo ad acquistare il complesso immobiliare di Cormano per 800 mila euro.

Il doppio del prezzo pagato soltanto 11 mesi prima da Andromeda, società riconducibile a Scillieri, per rilevare il capannone dalla Paloschi, società in fallimento amministrata da Luca Sostegni, il 62enne arrestato a luglio scorso e uscito dall’inchiesta con un patteggiamento della pena a 4 anni e 10 mesi di carcere. La maggior parte di quei soldi, secondo la ricostruzione dei pm, sarebbe finita nelle disponibilità di Di Rubba e Manzoni e in parte utilizzata dai due contabili per l’acquisto di due villette a Desenzano, sulla sponda bresciana del lago di Garda, ora sotto sequestro. Altri 250 mila euro sarebbero invece transitati sui conti di una fiduciaria, la Fidirev, per poi essere trasferiti in Svizzera su un conto svizzero intestato a un’altra fiduciaria, la panamense Gleason, dove sarebbe stato anche bonificato un assegno da 140 mila euro “tratto su un conto di Immobiliare Andromeda”, come emerge dagli atti di indagine.

Da qui la decisione della procura milanese di chiedere con una rogatoria all’autorità giudiziaria elvetica carte e documenti necessari per lo sviluppo delle indagini. Atti spediti dalla Svizzera a Milano e ora a disposizione dei pm.

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