“Siamo stupiti dal discorso del presidente Draghi: nessun accenno a flat tax e pace fiscale nonostante 50 milioni di cartelle esattoriali già partite o in partenza che rappresentano un’emergenza nazionale. Anche il passaggio sul credito di 1.100 miliardi di magazzino fiscale che l’Agenzia delle Entrate ha nei confronti di cittadini e imprese ci lascia perplessi. In questo momento di grave crisi economica con l’aumento delle bollette e delle materie prime anche alimentari, cosa si chiede? Di rimborsare subito? Se non bastano pandemia e guerra per un rinnovato patto fiscale tra cittadini, fisco e agenzia delle entrate cos’altro dovremmo aspettare?”. Lo dichiarano i deputati della Lega Massimo Bitonci, capogruppo in commissione Bilancio e capo dipartimento Attività produttive e Alberto Gusmeroli, vicepresidente commissione Finanze e responsabile Unità fisco del dipartimento Economia della Lega.
Nessun attacco o sfida ai partiti, solo una ‘roadmap’ delle riforme da completare, degli impegni da onorare in chiave Pnrr. Mentre la Lega entra in fibrillazione per il discorso del premier Mario Draghi al Senato -“vediamo ora che succede” ha detto stizzito Matteo Salvini ai suoi prima di raggiungere Villa Grande per il vertice di centrodestra- da Palazzo Chigi puntualizzano all’Adnkronos che non c’era nessun affondo nelle parole del presidente del Consiglio -in un discorso di 33 minuti scritto interamente di suo pugno- ma solo una chiamata alla responsabilità visti gli impegni che attendono l’Italia, in attesa della seconda tranche da 21 miliardi di euro che dovrebbe arrivare da Bruxelles entro l’estate, mentre a fine anno è attesa la terza tranche da 21 miliardi e 800 milioni.