“Credo che la cittadinanza non serva a integrare” ma è solo la “certificazione di un ‘integrazione avvenuta Mi domando quale diritto viene negato a un ragazzo o una ragazza minorenne proveniente da un Paese straniero con i genitori che non hanno la cittadinanza”. Così in un punto stampa al Meeting di Rimini, il presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga ha risposto a chi gli chiedeva un commento sul dibattito in corso sullo Ius Scholae.
“Fortunatamente e doverosamente non gli viene negato niente. – osserva -: oggi l’Italia è il Paese che in Europa dà più cittadinanze. I ragazzi a 18 anni possono fare domanda di cittadinanza: poi sono assolutamente d’accordo sul fatto che dobbiamo accelerare un’organizzazione amministrativa che possa dare risposte più rapide al momento in cui una fa domanda” Ad ogni modo, sottolinea ancora Fedriga, “oggi il dibattito sullo Ius Scholae non mi appassiona perché non penso che serva a integrare la cittadinanza, magari di seconda generazione presente nel nostro Paese, abbiamo fallito nell’integrazione Quindi non c’entra nulla con la cittadinanza – chiosa Fedriga – che sia un dibattito prettamente ideologico ma non sia basato su una risposta da dare ai ragazzi. di famiglie che vengono da altri Paesi”.
Replica Bomaccini dal Meeting di Rimini. “Ho Apprezzo le parole di Tajani, se Forza Italia vorrà fare sul serio come spero, ci potrà essere una maggioranza parlamentare, trasversale” sul tema dello
Ius Scholae “per trovare d’accordo. Se quelle parole sono una apertura vera ci si metta a vedere subito e noi come Pd siamo pronti a discuterne immediatamente. Tutto può succedere, meno che andiamo a speculare con tatticismi e politicismi sulla pelle di bambini che nascono qui e non possono sentirsi italiani”. Così l’eurodeputato e presidente del Pd, Stefano Bonaccini, nel corso di un punto stampa al Meeting di Rimini.