John Bolton ha “partecipato alla pianificazione di colpi di stato” fuori dagli Stati Uniti. Lo ha ammesso lo stesso ex consigliere per la sicurezza nazionale sotto l’amministrazione Trump, invitato a commentare le audizioni della commissione parlamentare sull’attacco a Capitol Hill. Di fronte all’affermazione fatta dalla conduttrice della Cnn – secondo cui non c’era bisogno di “essere geniale per tentare un colpo di stato” – Bolton ha ribattuto con naturalezza: “Non sono d’accordo. Essendo qualcuno che ha aiutato a pianificare colpi di stato, non qui, ma sapete, altrove, ci vuole molto lavoro”. John Bolton ha sostenuto che l’assalto del 6 gennaio 2021 non è stato un tentativo di colpo di stato da parte di Donald Trump, che stava “solo passando da un’idea all’altra”.
Noto per le sue posizioni di ‘guerrafondaio0 nella diplomazia, John Bolton, che è stato consigliere per la sicurezza nazionale alla Casa Bianca nel 2018 prima di essere ‘silurato’ dal presidente repubblicano nel settembre 2019, non ha specificato di quali colpi di stato stesse parlando. Ma ha indicato il tentativo fallito del Venezuela di estromettere Nicolas Maduro dal potere nel 2019 da parte del leader dell’opposizione Juan Guaidò, sostenuto da Washington. Accanto ai neoconservatori, Bolton – molto duro con Iran, Afghanistan e Corea del Nord – è stato in particolare uno degli artefici dell’invasione dell’Iraq nel 2003. I commenti di Bolton arrivano mentre la cosiddetta commissione parlamentare “6 gennaio” sta cercando di determinare il ruolo di Donald Trump e del suo entourage nell’assalto al Campidoglio.