La Corte d’appello di Bruxelles ha respinto l’estradizione in Spagna dell’ex-ministro della Cultura catalano, Lluis Puig, presentata dalla Corte suprema spagnola per presunta appropriazione indebita di fondi pubblici in relazione al referendum del primo ottobre 2017. Tuttavia, la decisione non e’ definitiva e puo’ essere impugnata entro le prossime 24 ore dalla Procura nazionale spagnola davanti alla Corte di Cassazione belga. La Corte belga ha rifiutato l’estradizione con la motivazione che l’autorita’ spagnola che ha emesso tale ordine non era competente a farlo. Puig era stato uno dei primi politici catalani a fuggire dalla Spagna nei giorni immediatamente successivi al referendum di ottobre. L’ex ministro sul suo profilo Twitter la “fine della persecuzione ideologica” e della “repressione” annunciando che “la lotta per la liberta’ continua”. Secondo l’avvocato di Puig, la Corte di Bruxelles avrebbe giustificato il rifiuto dell’estradizione con un “grave rischio di violazione della presunzione di innocenza”.
Esultano indipendentisti catalani. Bruxelles nega estradizione ex ministro Puig
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