E’ MORTO FORMENTINI – Ciao Marco, uomo della svolta del Nord. Le foto della campagna elettorale 1993

2 Gennaio 2021
Lettura 7 min

di Stefania Piazzo – Ci lascia Marco Formentini. Aveva 90 anni. E’ stato l’uomo della svolta nella Milano di Tangentopoli, il volto che la >Lega ha proposto per rinnovare la politica partendo da Palazzo Marino. Fu un segnale clamoroso, la sconfitta di Nando Dalla Chiesa, in quel lontano ma ancora non dimenticato 1993, fu cocente per la sinistra, per la democrazia cristiana. Uomo di conti, di numeri, responsabile del settore economia pet la la Lega di via Arbe, capogruppo alla Camera, esperto nell’eloquenza, primo segretario del primo presidente della Regione, Piero Bassetti, Marco Formentini, un passato da socialista, è stato uno dei politici più abili, più competenti del mondo federalista leghista, in anni in cui era l’antisistema a dover prendere il governo di un Paese disorientato. Ma erano necessari uomini di politica, non di antipolitica.

Via Arbe, la notte del ballottaggio. Roberto Ronchi esulta dopo l’annuncio del risultato

A dare la notizia della scomparsa di Formentini è stato stamane Davide Boni, dal proprio profilo social.

Bossi, Formentini e Rocchetta
Ultimo comizio in piazza Duomo a Milano. A sinistra, Gianfranco Miglio
Da sinistra, Elisabetta Castellazzi, poi subentrata alla Camera a Marco Formentini, Simonetta Faverio allora redattrice al settimanale Lega Nord e Barbara Montini, segretaria di redazione

Marco aveva 90 anni, è e resta il simbolo di un pezzo di storia, di un’altra Lega. Formentini, che era stato anche europarlamentare, lasciò poi il Carroccio passando al centrosinistra, ma senza mai abbandonare però nel cuore la Lega. Fu uno dei primi “ex” a telefonarmi quando assunsi la direzione del quotidiano La Padania. “Posso scrivere per darti una mano”, mi disse. Indimenticabile. Io con la collega Cristina Malaguti allora a Lombardia Autonomista e poi al settimanale Lega Nord, per Formentini eravamo le sue “piccole”.

La folla di milanesi la sera dell’elezione di Formentini sotto la sede di via Arbe a Milano

Epica fu la campagna elettorale quando Milano era laboratorio politico per tutto il Paese, punto di svolta nazionale di un cambiamento rivoluzionario. Nella squadra tra militanti e non militanti (io ero tra questi), c’ero anch’io. I manifesti di quegli anni erano un grido di liberazione, di speranza di rinascimento dopo la prima Repubblica. Nella sua giunta Formentini volle Philippe Daverio alla cultura. E una donna, l’avvocato Elena Gazzola, alla presidenza del Consiglio comunale.

Stefania Piazzo e Cristina Malaguti, giornaliste allora per il settimanale Lega Nord, a Milano in una delle ultime serate elettorali

Era un altro mondo. Ci mancherà Marco, ma ci manca quello spirito rivoluzionario che voleva cambiare la politica partendo dal Nord, con chi aveva competenze e consensi passando per le piazze, non per la vita virtuale dei web marketing della comunicazione.

Stefania Piazzo, all’ingresso di via Arbe a Milano. Ultimo giorno di campagna elettorale, la sede accoglie la stampa e le tv
Da sinistra, Cesare Bossetti, responsabile di Radio Padania, Cristina Malaguti e Stefania Piazzo

Da sinistra, Malaguti, un funzionario di via Arbe, Barbara Montini e
Simonetta Faverio
Alfredo Croci, grafico e responsabile informatico per molti anni del sistema editoriale della Lega Nord
Il grafico e correttore di bozze Massimo Tositti di spalle. Man At Work For Mentini

LE REAZIONI

SALA

“Marco Formentini e’ stato un uomo politico di cui Milano puo’ essere orgogliosa”. Con queste parole il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha ricordato sulle sue pagine social l’ex sindaco della citta’, Marco Formentini, scomparso all’eta’ di 90 anni. “Soprattutto, dopo uno dei momenti piu’ critici della storia di Milano del dopoguerra, seppe farsi apprezzare per quelle doti umane che un sindaco non deve mai dimenticare di esercitare nei confronti dei suoi cittadini. Grazie, Marco. Non ti dimenticheremo”, ha aggiunto Sala che poi ha ripercorso la storia politica di Formentini e le principali eredita’ lasciate dalla sua amministrazione alla citta’ di Milano. “Partigiano, cuore socialista, segretario della giunta della Regione Lombardia di Piero Bassetti, aderisce alla Lega in un percorso di continua ricerca di nuove soluzioni politiche per il nostro Paese. Nel 1993 diventa il primo sindaco di Milano eletto direttamente dai cittadini milanesi. La sua Giunta sperimento’ una scelta di figure per lo piu’ indipendenti dallo schieramento dei partiti – ha spiegato -. Ebbe una navigazione non semplice, chiese e ottenne l’appoggio della sinistra per concludere il suo mandato. Da parlamentare europeo, aderi’ alla Margherita, in Europa “I Democratici”, portando la sua esperienza e la sua visione anche nell’alveo del centro sinistra. Lascio’ in eredita’ la pedonalizzazione dal Duomo a San Babila, la linea 3 della metropolitana e il primo progetto della linea 4″.

ROTONDI

“Addio a Marco Formentini, il leghista democristiano: fu l’unico sindaco leghista della storia di Milano, e rifondo’ con me la Dc nel 2005. Ma soprattutto fu un galantuomo e un milanese apprezzato in tutta Europa”. Cosi’, su Twitter, Gianfranco Rotondi ricorda l’ex sindaco di Milano Marco Formentini scomparso oggi.

CALDEROLI

“Piango la scomparsa dell’amico Marco Formentini. Una persona che conoscevo e apprezzavo da piu’ di trent’anni: e’ stato il mio primo capogruppo alla Camera dei Deputati, per un anno, prima di diventare il sindaco di Milano, ma e’ stato anche un amico. Mi era spiaciuto molto quando aveva scelto di lasciare la Lega per passare con la Margherita ma per me restera’ sempre uno di quelli, insieme a Umberto Bossi, che mi ha insegnato a fare politica e a viverla con impegno e passione”. Lo afferma Roberto Calderoli, vice presidente del Senato. 

ANPI

L’Anpi provinciale di Milano ricorda Marco Formentini, sindaco di Milano dal 1993 al 1997, “per il suo impegno per i valori della Resistenza”. Formentini stesso – ricorda l’Anpi – racconto’ la sua esperienza: “”Nel 1944 avevo 14 anni, ero un ragazzino, ma erano sufficienti per essere partigiani. Io lo fui, nome di battaglia “Boy”. Fu un’esperienza entusiasmante: avvisavo il comando del mio distaccamento, la Brigata Garibaldi “Borrini”, Divisione Montorsaro, nome dei monti dell’Appennino tosco-emiliano, dei movimenti del nemico. Il distaccamento partigiano si insedio’ quasi subito, a 3-4 Km dal paese ed io me li facevo di corsa. Una volta, mentre portavo questi messaggi, vidi spuntare una colonna di SS e scappai correndo lungo un pendio mentre mi sparavano dietro. Ricordo che dopo qualche giorno di liberta’ nel mio paesello arrivarono dei giovani col fazzoletto del CLN e fu una grandissima emozione. Dopo la Liberazione tornai a scuola ma con il certificato Alexander. Da allora lo spirito partigiano mi e’ sempre rimasto dentro”. Roberto Cenati, Presidente dell’Anpi Provinciale di Milano, ricorda anche che il “rapporto di fattiva e intensa collaborazione” tra Formentini e Tino Casali, allora presidente dell’Anpi, morto nel 2015, che sfocio’, il 24 aprile 1997, nell’inaugurazione del Campo della Gloria al Cimitero Maggiore di Milano, dove sono raccolti ed incisi, assieme ai loro resti, i 4000 nomi dei milanesi caduti nella lotta di Liberazione.

FONTANA

“Addio Marco. Ci lascia il primo sindaco leghista di Milano, il primo eletto direttamente dai milanesi. A lui possiamo attribuire l’impulso, fatto di scelte concrete, che ha prodotto la “rinascita” di Milano”. Cosi’ il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ricorda l’ex sindaco della citta’, Marco Formentini, morto all’eta’ di 90 anni. “Una persona perbene, molto competente e affabile. L’ho conosciuto personalmente e ne ho potuto apprezzare i suoi modi genuini, ma allo stesso tempo risoluti. Non dimentichero’ mai il suo sorriso rassicurante” aggiunge Fontana in un post su Facebook, rivolgendo “ai suoi cari le piu’ sentite condoglianze di tutta la Regione Lombardia e dei lombardi”.

BERNARDELLI

“Un politico vero, un federalista liberale. Una razza di politici che oggi manca all’appello. Uno cento mille Formentini servirebbero adesso per scardinare il sistema. Un saluto all’amico e collega e al grande uomo lombardo che ci ha aiutato a sognare”, è il commento dell’onorevole Roberto Bernardelli, presidente di Grande Nord.

SALVINI

“Buon viaggio Marco, primo sindaco leghista di Milano, uomo onesto, coraggioso, concreto e generoso. Proteggi la nostra Milano e la nostra Italia da Lassu'”: cosi’ il leader della Lega Matteo Salvini su twitter ricorda l’ex sindaco di Milano Marco Formentini, scomparso oggi.

PILLITTERI

 “Mi e’ dispiaciuta la scomparsa di Marco Formentini, eravamo amici da sempre, praticamente eravamo amici prima che lui divettasse leghista, prima di diventare sindaco perche’ era socialista e quindi ci incontravamo spesso”. Cosi’ Paolo Pillitteri, sindaco di Milano dal 1986 al 1992, ha ricordato al telefono con l’ANSA il collega e amico Marco Formentini, anche lui ex sindaco della citta’, scomparso all’eta’ di 90 anni. “Marco aveva un carattere moderato infatti e’ stato un sindaco leghista tranquillo, aveva una specie di sua morbidezza e abbiamo avuto sempre un buon rapporto – ha aggiunto -. C’e’ una Lega agitata, forte pero’ c’e’ anche una Lega, che sarebbe rappresentata oggi da Giancarlo Giorgetti, piu’ moderata e disponibile e lui era cosi'”. Paolo Pillitteri ha ricordato un momento particolare vissuto con Formentini, nei giorni in cui mori’ il leader socialista Bettino Craxi e loro due si trovavano insieme ospiti in una televisione locale. “Mi ha molto colpito, oltre al fatto che eravamo commossi tutti e due, che Marco era il piu’ commosso di tutti noi e io poi in privato glielo dissi e fui molto contento di questo. Lui mi confermo’ che aveva avuto sempre stima di Bettino, questo episodio mi aveva molto colpito”. “Era questa la sua personalita’, era molto diverso dalla Lega del periodo di Mani pulite – ha concluso -, era sereno, meno esagitato e questa caratteristica ne ha fatto il sindaco di tutti. Lui aveva capito che bisognava essere sindaco come lo erano stati i suoi predecessori, che non c’era bisogno di spaccare la citta’: fece di tutto per ricucire”.

GRIMOLDI

Paolo Grimoldi, deputato della Lega e segretario della Lega Lombarda Salvini Premier, commenta in una nota la morte dell’ex sindaco di Milano Marco Formentini: “Tutta la Lega Lombarda piange la scomparsa di Marco Formentini, che restera’ per sempre nella memoria di ognuno di noi per essere stato il primo sindaco leghista di Milano, un grande sindaco che ha fatto grandi cose per la sua citta’, e un combattente sempre in prima linea nelle battaglie per il federalismo”.

MARONI

“Momenti magici !!! Grazie Marco RIP”: cosi’ l’ex presidente della regione Lombardia Roberto Maroni ricorda su twitter l’ex sindaco di Milano Marco Formentini, di cui posta una foto davanti al Duomo con il simbolo della Lega.

PD

“Con Marco Formentini se ne va un uomo sensibile e intellettualmente onesto, un amministratore capace che ha saputo guidare Milano con generosita’ e visione, che vogliamo ringraziare per aver portato anche nel centrosinistra”. Cosi’ su Facebook la segretaria metropolitana del PD Silvia Roggiani ricorda l’ex sindaco di Milano. “Scompare – scrive Roggiani – un protagonista della storia di Milano. Socialista e partigiano, come primo Sindaco eletto direttamente dai cittadini, durante una fase travagliata e difficile per tutto il Paese, e’ stato promotore di alcune delle rivoluzioni piu’ importanti lasciate in eredita’ alla citta’, su tutte la linea 3 della Metropolitana e il primo progetto della M4”. 

Foto riproduzione riservata proprietà Piazzo-Malaguti

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