“Si colmi presto una lacuna del nostro ordinamento: anche i senza fissa dimora devono potere accedere ai servizi di cura e welfare territoriali”. Lo ha detto Maria Chiara Gadda, vice-presidente del gruppo di Italia Viva alla Camera, nel corso della dichiarazione di voto sulla pdl sull’assistenza per le persone senza fissa dimora. “La perdita della residenza, purtroppo, porta con sé la perdita di alcuni diritti come l’accesso al medico di base, ai consultori, ai centri di salute mentale – ha aggiunto – E così ci si trova a gestire soltanto l’emergenza nel pronto soccorso, con quello che questo comporta in termini di degrado delle condizioni di salute delle persone e di costi pubblici”.
“Italia Viva voterà a favore del provvedimento auspicando che la sperimentazione nelle 14 aree metropolitane sia il primo passo verso un provvedimento strutturale – ha proseguito Gadda – Se sperimentazione deve essere, che serva per individuare gli effettivi bisogni. È comunque importante che questo percorso non sia lasciata solo sulle spalle dei medici di medicina generale o dei territori. Il modello da seguire non è quello dell’imposizione dell’alto ma del coinvolgimento del Terzo settore, dei volontari e di chi ogni giorno conosce, incontra e risponde alle fragilità delle persone”