di Ezio Porto *– Il pensiero critico si sviluppa nel momento in cui una versione accettata dalla maggioranza, viene messa in discussione da una versione altrettanto logica seppur contraria.
Tra le due versioni o teorie si sviluppano dibattiti ed osservazioni che portano a micro e macro sentieri ed ipotesi ed aprono le porte a soluzioni alternative o migliori per affrontare le esperienze quotidiane.
Proviamo adesso a portare questo ragionamento nella politica italiana. Abbiamo una maggioranza di governo ed abbiamo un’opposizione: la maggioranza promuove una linea di governo che l’opposizione dovrebbe mettere in discussione e proporne un’altra, alternativa, contraria, logica.
Se dovessimo prendere come esempio un palazzo, l’opposizione dovrebbe valutare oppure criticare la costruzione fin dalle fondamenta.
Ma attualmente e’ cio’ che avviene? In questi mesi straordinari e pandemici abbiamo assistito ad una maggioranza ed un’opposizione che si gongolavano per la riuscita dell’impresa comune e piu’ che mettere in discussione l’opera stessa l’opposizione ha contribuito alla sua stessa realizzazione. I contrasti politici si sono basati (ritornando all’esempio del palazzo) piu’ sul colore da dare all’edificio che appunto al dibattito se sia stato giusto o meno costruire quel palazzo o alle modalità con cui e’ stato tirato su.
Non c’e’ stata nessuna opposizione vera. Il mainstream ha proposto una linea comune. Un progetto comune. Dunque come avrebbe potuto la popolazione sviluppare un pensiero critico? Anche i tanto citati “debunker” o i cacciatori di bufale sui social, che avrebbero dovuto essere zanzare, mettere le pulci nelle orecchie delle persone, trovare crepe nella struttura, in realtà non hanno fatto altro che difendere la struttura stessa.
Maggioranza, opposizione e debunker tutti coalizzati per difendere la linea guida. Ma difenderla da cosa?
Ezio Porto*, lettore quotidiano lanuovapadania.it
