“Quando Bossi ordina si può solo lavorare, quello del ‘Comitato Nord’ è un progetto che punta a evitare che la Lega si sfasci, una operazione per ricompattare energie importanti, quel nord che ha fatto grande la Lega su intuizione del fondatore, di Umberto Bossi”.
Mentre è in viaggio per Strasburgo, Angelo Ciocca, eurodeputato della Lega commenta con l’AdnKronos la ‘nomina’ che il vecchio capo gli ha riservato nel neonato progetto politico (“gli affido il compito di tenere i rapporti con i militanti e le istituzioni europee”, ha detto Bossi).
“Da me massima disponibilità a lavorare su questa linea, un impegno per Bossi, ma all’interno della Lega per Salvini premier e nell’interesse di questa formazione”, aggiunge. Ciocca frena così su ipotesi di scissione e sui rischi che l’operazione avrebbe per la leadership di Salvini: “Direi che non è lui in discussione, né vedo alle porte una scissione, perché chi vuole una scissione non fa mica un comitato interno a un partito da cui vuole uscire…”.
Allora il piano “è quello di rivendicare con forza le esigenze del nord, di ascoltare davvero quelle che sono le vere esigenze, le bollette e anche l’autonomia regionale”. “Questa – assicura – è una grande opportunità per la Lega, Salvini è intelligente e saprà coglierla”.
“Chiunque vorrà indossare un fazzoletto verde è benvenuto, credo che in questo paese ci sia ancora la libertà di farlo”, dice. A chi resta fuori dal progetto, perché non ha la tessera della Lega salviniana Ciocca spiega: “Per aderire al Comitato, all’idea di Bossi, bisogna essere interni, è questa la decisione, si prendano anche loro la tessera blu della Lega per Salvini premier”, dice, con riferimento agli iscritti alla vecchia Lega Nord e ai dissidenti del Nord, ai vari Roberto Castelli, Gianni Fava e gli altri che in queste ore seguono con attenzione (e qualche dubbio) la mossa di Umberto Bossi.