di Giorgio Giorcelli – Umberto Bossi ricorda che l’autonomismo del Nord ha un debito di riconoscenza con quattro pionieri che non vanno dimenticati: il valdostano Bruno Salvadori, l’ossolano Alvaro Corradini, il Trentino Enrico Pruner e il piemontese Roberto Gremmo.
Ringraziando commosso per il conferimento del premio Rosa Camuna, il Senatur ha voluto sottolineare il debito politico e morale degli autonomisti lombardi nei confronti di personaggi oggi dimenticati ma che hanno avuto il coraggio di difendere le idee federaliste e nordidentitarie in tempi lontani, quando il sistema romanocentrico la faceva da padrone.
Il valdostano Salvadori creò nel 1979 la lista “Europa federalismo autonomie” che per la prima volta unì tutti i minuscoli gruppi federalisti d’Italia con i rappresentanti delle minoranze linguistiche; Corradini fondò nel 1978 l’Unione Ossolana per l’Autonomia e Pruner aiutò politicamente lo stesso Bossi dandogli l’appoggio del Partito Autonomista Trentino Tirolese nei momenti difficili.
Tuttavia, la Lega Lombarda non avrebbe avuto un giornale se Roberto Gremmo non avesse accettato di dirigere come giornalista responsabile “Lombardia Autonomista” la prima voce della battaglia per la riscossa del Nord.
Che Bossi se ne sia ricordato, è un fatto significativo. Un rimpianto per un tempo d’ideali, di sacrifici e di speranze. Che non meritano di venire sostituiti da una deriva nazionalista.
Nella foto, Bruno Salvadori