“In Italia va peggio che a Madrid. In Spagna una semplice battuta d’arresto, dovuta a un fenomeno globale e incontrollabile. Qui invece la sinistra non esiste. Bisogna ripartire da capo. Sbagliate ipotesi revisionistiche. Se l’alternativa tarda ad arrivare, occorre passare subito alla rivolta. Altrimenti rischiamo di essere battuti dai mostri del nuovo millennio”. Lo dice in una intervista a L’Identità l’ex leader di Rifondazione comunista Fausto Bertinotti. Secondo Bertinotti, a sinistra “qualcosa si è spezzato nel rapporto tra il popolo e la rappresentanza politica. Ci sono delle ragioni profonde di destrutturazione delle culture popolari e di penetrazione di quelle delle paure. Serpeggia, sottotraccia in forme diverse, una destra populista e reazionaria. La cultura estrema del rancore viene vista come la soluzione con cui cancellare l’inquietudine, scaricandola appunto contro il nemico interno”.
“In Spagna la sinistra perde, ma non scompare. In Italia, invece, non esiste. Questa è la differenza basilare. Bisogna ricominciare da capo. Fino a che non ci sarà una vera alternativa si continuerà a ballare. In attesa dell’alternativa, vale la rivolta, come quella nella recentissima stagione francese. Si può perdere nelle urne e vincere nelle piazze”, conclude Bertinotti.
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