“Il governo acceleri sul decreto e le linee guida per la certificazione e gestione dei crediti di carbonio in agricoltura. È passato un anno, e ancora molto poco si è mosso”. Lo ha detto Maria Chiara Gadda, vice-presidente della Commissione Agricoltura della Camera, durante le interrogazioni urgenti in aula al Masaf.
“Per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, non basta ridurre le emissioni climalteranti. Bisogna anche assorbirle, e in questo l’agricoltura può essere protagonista cedendo i propri crediti sul mercato. Ne gioverebbe anche il suolo, visto che tali pratiche ne migliorano la fertilità. Soprattutto, si garantirebbe agli agricoltori una remunerazione aggiuntiva in un momento in cui molte filiere fanno fatica. Condivisibile che per l’emissione delle linee guida e del decreto attuativo si siano distinti i percorsi tra attività forestali e agricole. Sulle attività forestali, però, non ci si limiti a osservare l’esistente visto che è una filiera ancora troppo poco sviluppata in Italia a cui serve maggiore slancio. La vera sfida del mercato volontario dei crediti di carbonio si gioca, comunque, sulla partecipazione delle filiere agricole e su questo dal Masaf e dal Crea dopo mesi non sono ancora giunte risposte concrete. Già molti paesi hanno intercettato questa opportunità. L’Italia non può permettersi di rimanere indietro”, ha concluso.