Tragedia Mottarone, il soccorritore: una scena di guerra mai vista, neppure a Rigopiano. “Freno emergenza non ha funzionato”

24 Maggio 2021
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“Sono volontario da 25 anni, e ne ho viste tante, ma mai cosi’. Sembrava una scena di guerra”. Il responsabile provinciale del Soccorso alpino di Verbania, Matteo Gasparini, descrive cosi’ la scena che si e’ trovato di fronte al Mottarone, dove una cabina della funivia e’ precipitata causando la morte di quattordici persone. “Sono stato anche a Rigopiano – aggiunge – ma una situazione cosi’ non l’avevo mai vista”. 

Oltre alla rottura del cavo, l’inchiesta della Procura di Verbania dovra’ stabilire perche’ non abbia funzionato il freno di emergenza della cabina. “Sono tutte supposizioni, ma credo ci sia stato un doppio problema – dice il responsabile provinciale del Soccorso alpino, Matteo Gasparini -: la rottura del cavo e il mancato funzionamento del freno di emergenza. Non sappiamo perche’ non si sia attivato, mentre nella cabina a valle ha funzionato”. La mancata attivazione del freno, spiega, “ha fatto si’ che la cabina, dopo la rottura del cavo, abbia preso velocita’, iniziando a scendere, finendo cosi’ catapultata fuori dai cavi di sostegno”. 

 La chiamata di emergenza e’ stata lanciata, intorno alle 12.15, da una persona che si trovava in zona e che ha assistito alla caduta della cabina della funivia, avvenuta un centinaio di metri a valle della stazione che sorge sulla cima del Mottarone, a 1492 metri di quota. Il tecnico del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese nella Centrale Operativa del 118 piemontese, in stretto coordinamento con il personale sanitario, ha inviato sul luogo due elicotteri del Servizio Regionale di Elisoccorso dalle basi di Borgosesia e Alessandria, mentre l’elicottero 118 della base di Torino veniva inviato a Borgosesia e mantenuto in stand by. Le equipe elitrasportate sul posto hanno individuato i due superstiti e hanno proceduto con le manovre di rianimazione cardiopolmonare prima di stabilizzare i due pazienti, entrambi minorenni, e trasferirli in eliambulanza all’ospedale Regina Margherita di Torino, dove uno e’ poi morto. Nel frattempo sono arrivate sul posto le squadre a terra del Soccorso Alpino che hanno proceduto con il recupero delle salme, con l’estrazione di quelle ancora presenti nella cabina e le hanno consegnate alle autorita’ di Polizia Giudiziaria per le operazioni di riconoscimento. Sono intervenuti anche carabinieri, Soccorso Alpino della guardia di finanza, vigili del fuoco e Protezione Civile. 

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