Unimpresa: 20 mesi di errori e ancora non c’è obbligo vaccini per bene supremo del Paese

22 Novembre 2021
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”Appare evidente, anche ai ciechi e ai sordi, ma non ai matti, che l’introduzione dell’obbligo vaccinale non possa essere rinviato oltre! Il tempo è scaduto! Se braccio di ferro ci deve essere, ci sia subito. Hic et nunc, senza provocare altre migliaia di vittime innocenti. Se la schiera dei deliranti dovesse ingrossarsi, potrebbe diventare difficile in futuro, e con danni non prevedibili, tenere sotto controllo la situazione, nel rispetto dell’ordine repubblicano. Non c’è più tempo da perdere, per il bene supremo del nostro Paese”. Lo dichiara il segretario generale di Unimpresa, Raffaele Lauro. ”Continuare a negare, irrazionalmente, i valori della scienza e della ricerca, in campo biomedico, per migliorare i mezzi, gli unici finora disponibili, come i vaccini, al fine di contenere e tentare di vincere la guerra contro la pandemia da Covid-19, rappresenta una minaccia per la sopravvivenza dell’intero genere umano -aggiunge Lauro-. Questa epidemia non sarà l’ultima e altri virus, ancora più insidiosi e letali, sono in agguato e in grado di provocare un’apocalisse globale. Il negazionismo antiscientifico, quindi, rischia di generare proprio i mostri che, inconsapevolmente o irresponsabilmente, teme e denunzia: la dittatura e la fine delle libertà. L’incapacità e la debolezza dei governanti occidentali di assumere, dopo venti mesi di errori, decisioni, ormai ineludibili, come l’obbligo vaccinale per legge, potrebbero portare al caos e alla fine dei regimi democratici, a favore di altri totalitarismi, che non esiterebbe, con la forza brutale, ad imporre quelle scelte che si rendessero necessarie”. 

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