di Cassandra – Piove sul bagnato. L’inchiesta Anas su Verdini padre e figlio ha scatenato le opposizioni. E la stampa affonda il coltello, Repubblica l’ultimo giorno dell’anno riserva un saluto “speciale” per Matteo Salvini. Ecco cosa si legge in servizio dedicato a quanto dicono i sondaggi.
“…. la Lega di Matteo Salvini è pressoché scomparsa dalla mappa geografica italiana sotto la “linea gotica. Non c’è sondaggio locale che lasci scampo in tutte le regioni al di sotto del confine immaginifico che unisce le province di Massa Carrara e Pesaro-Urbino: l’ex primo partito italiano è precipitato in alcuni casi sotto il 5 per cento. Il progetto Lega nazionale è ufficialmente fallito”.
Ma si va oltre. “I sondaggi che ha in mano il governatore campano Vincenzo De Luca darebbero la formazione di Salvini appunto a cavallo del 4, a Bari città, dove si vota tra pochi mesi, l’ultimo Winpoll attesta un impietoso 4,6 a fronte del 7,4 di Forza Italia e del 21,3 di Fratelli d’Italia. L’ultima rilevazione di un istituto locale in Calabria (ma risale a più di un mese fa) registrava un modesto 5,9. E le cose sembra vadano anche peggio in Sicilia, dove dalle Politiche ad oggi è andata in scena una fuga di consiglieri e amministratori. Il Ponte salviniano, se ci fosse, oggi unirebbe due disastri politici a lui riconducibili”.
Le imminenti elezioni europee paiono sempre più come un’opa meloniana per consolidare FdI e blindare al ribasso l’alleato leghista. E senza fare troppa fatica, ci pensa la cabina elettorale. Siediti e aspetta, Ma basterà un modesto risultato, lontano dal 34,3% del 2019 e più prossimo all’8,9% delle politiche del 2022 a far sì che dentro la Lega si pensi ad un congresso per la successione? Ma davvero chi ha un posto di rilievo grazie a Salvini, sarebbe disposto a cambiare bandiera? Di certo, dipende da quanto possono garantire i colonnelli. E’ un film già visto. Nel 2012 prima erano tutti bossiani. Dopo sono diventati tutti, o quasi, maroniani. E poi salviniani. Domani chissà.