NORD CHIAMA SUD – Da Varese a Napoli, lingue straniere, queste sconosciute? Cartelli in tedesco creativo sul lago della città giardino e Maschio Angioino chiuso, dipendenti ignorano inglese

6 Luglio 2022
Lettura 3 min

di Stefania Piazzo – Un caro amico, incredulo e malinconicamente divertito per la profonda creatività linguistica che accomuna due notizie, mi segnala altrettanti casi di turismo fai da te, made in Italy. Il primo, spassosamente lombardo, si consuma sui cartelli turistici proposti ai tedeschi, in particolare, a Varese, sulla spiaggia prospicente il lago. A fare una disanima grammaticale dei testi proposti ai visitatori è Ilgiornaledelticino.ch.

Sul quotidiano svizzero si legge: “Dicono che a Palazzo Estense, sede del Comune di Varese, siano in forza tre o addirittura quattro comunicatori, il cui compito consiste ovviamente nel far fare bella figura all’autorità politica temporaneamente in carica. Sarebbe stato non male se, tra questi soggetti o tra altri funzionari o dipendenti del Comune o magari tra i membri della Giunta comunale (che per ruolo, in Ticino, corrisponde al Municipio) o tra gli eventuali consulenti esterni fosse stato trovato uno, dicasi uno, capace di mettere nero su bianco due traduzioni da livello “B1” in inglese ed in tedesco prima che venissero stampati e collocati i nuovi cartelli ad indicazione dell’area balneabile – è un gradito ritorno – nel Lago di Varese, zona del Lido della Schiranna. Lasciamo da parte l’assenza del francese, che pur qualche significato avrebbe, e diamo un’occhiata alle scombiccherate neolingue proposte laddove si trattò di tradurre alcune prescrizioni di base circa l’accesso al litorale ed alle acque: non difficile l’individuare “fisching” in luogo di “fishing” e “vorbidden” (ripetuto due volte) in luogo di “forbidden”, per non dire di una perifrasi scricchiolante; britannici, nordamericani, canadesi anglofoni ed australiani avranno modo di presentare proprie rimostranze”.

Sperando che gli errori siano stati rimediati e che magari quel cartello sia una bufala, uno scherzo di cattivo gusto, resta il pessimo ricordo del turismo made in Lombardia.

Qui il link per la lettura integrale: https://ilgiornaledelticino.ch/italiano-quo-vadis-lago-di-varese-la-babele-delle-lingue-improvvisate/.

Ecco. Cosa c’è di diverso tra la periferia delle colonie e l’impero nell’Italia che pensa di poter attrarre con autorevolezza e rispetto dei luoghi, i turisti, rispettandoli? Ma potevano, in un ambito che dovrebbe aiutarci a macinare tre volte il Pil di altri paesi meno turisticamente dotati del nostro, esserci divergenze e differenze tra la classe politica che approssimativamente eleggiamo e che approssimativamente crea i requisiti per scegliere chi fa andare avanti in sala macchine, il vaporetto Italia?

Concetto espresso in modo chiaro dal giornale svizzero: “Al visitatore germanico o austriaco o svizzero d’Oltresangottardo, tuttavia, è riservato il vero e proprio trattamento da schiaffi: manco “Google translator” può aver causato danni di questo genere e di questa dimensione, ci vogliono scienza e determinazione per giungere a simili risultati (…) Elenchino non esauriente: “No lifeguard und Kontrolle von Baden” (i “Kontrolle von Baden” potrebbero stare benissimo per “Controlli da Baden”, Canton Argovia); “Feuer anbrennen verboten”; “Fahrräder und Motorräder Eingang ist Verboten” (verbi scambiati per sostantivi, parole usate a caso, costruzione da infarto)“.

Poi arriva il secondo schiaffo, anzi, schiaffone. Il Sussidiario.net ci rincuora che da Nord a Sud l’Italia sia tutta uguale, omogenea, al ribasso. E quindi apprendiamo da questo titolo – Maschio Angioino chiuso per 2 ore al giorno/ Napoli, nessun dipendente parla inglese – “nessuno dei dipendenti della biglietteria parla inglese: da tempo chiedono un interprete ma nessuno risponde. Ora sciopereranno due ore al giorno”, riporta il servizio a firma di Lorenzo Drigo.

E’ tutto vero.

“Al Maschio Angioino di Napoli nessun dipendente parla fluentemente inglese e nelle giornate di giovedì 7 e sabato 9 luglio 2022 rimarrà chiuso per due ore. A dirlo sono gli stessi dipendenti della biglietteria al Mattino, rivelando che sono “stufi di non essere ascoltati”, supportati da Cisl. Diversi i temi sul tavolo per lo sciopero, dai carichi di lavoro eccessivi, alle mansioni fuori contratto, passando anche per l’assenza di personale amministrativo e contabile”. Stop, fa troppo male, fermiamoci qui.

Ma la lamentazione va oltre. “Non abbiamo una divisa, un tesserino e sono mesi che chiediamo il supporto di un operatore turistico addetto alla comunicazione in lingua straniera”. Sono quattro bigliettai, ex lavoratori socialmente utili, impiegati ora, evidentemente senza riqualificazione, a essere biglietto da visita di uno dei monumenti più noti d’Italia.

Qui il testo integrale. https://www.ilsussidiario.net/news/maschio-angioino-chiuso-per-2-ore-al-giorno-napoli-nessun-dipendente-parla-inglese/2369801/

Ma quanti altri laghi di Varese e Maschi Angioini ci sono nascosti nel Paese? Quanta approssimazione dall’alto trasmessa a slavina verso il basso, governa le nostre ricchezze, fino a un unico magma tra chi controlla e chi è controllato? Quanti tesori in mano ad una catena di controllo qualità che non ha ben chiaro che se siamo arrivati sin qui è perché ci manca la cultura, e spadroneggiamo in altre virtù?

Forse, se tentano di comprarci i monumenti, una ragione ci sarà.

Immagine tratta da Ilgiornaledelticino.ch

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