Meloni, presidenzialismo e autonomia differenziata. Un referendum e una legge, un cammino lungo… che non finisce con un Consiglio dei ministri. O no, Matteo?

25 Ottobre 2022
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di Stefania Piazzo – Se si cerca nel ricco intervento del premier Meloni il sostantivo “autonomia”, lo si trova in un passaggio ben chiaro. Eccolo.

“Parallelamente alla riforma presidenziale, intendiamo dare seguito al processo virtuoso di autonomia differenziata già avviato da diverse regioni italiane secondo il dettato costituzionale e in attuazione dei principi di sussidiarietà e solidarietà, in un quadro di coesione nazionale. Per la provincia di Bolzano tratteremo del ripristino degli standard di autonomia che nel 1992 hanno portato al rilascio della quietanza liberatoria ONU. È nostra intenzione completare il processo per dare a Roma Capitale i poteri e le risorse che competono a una grande capitale europea e dare nuova centralità ai nostri comuni. Perché ogni campanile, ogni borgo è un pezzo della nostra identità da difendere. Penso in particolare a quelli che si trovano nelle aree interne, nelle zone montane e nelle terre alte, che hanno bisogno di uno Stato alleato per favorire la residenzialità e combattere lo spopolamento”.

Dichiarazioni di principio molto importanti ma ci sono dei ma. Nel mentre rileggevo questo passaggio, l’amico Paolo Franco, ex senatore e portavoce in Veneto del Comitato per l’autonomia, mi scriveva riproponendo lo stesso medesimo passaggio. In questa curiosa e singolare coincidenza lombardoveneta, Paolo aggiunge, da tecnico quale è: “Una è una riforma costituzionale (4 letture = 2 anni + referendum confermativo) l’altra (l’autonomia) una norma di legge. Fortuna che Salvini aveva detto che l’autonomia sarebbe stata approvata al primo consiglio dei Ministri”. Bingo.

Il punto è che a credere che si facesse al primo consiglio dei ministri ci sono stati non solo tanti elettori, ma anche i quadri intermedi. Più “colpevoli” sono le “prime fasce”, i colonnelli che, pur sapendo, hanno tirato dritto.

Quanto ha fatto la Salvini Premier, 8 e qualcosa? Qualcosa vorrà pur dire.

 Immagini messe a disposizione con licenza CC-BY-NC-SA 3.0 IT

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