di Luigi Basso – La danza tradizionale Ucraina è l’Hopak, un ballo molto dinamico che richiede doti atletiche, di agilità e resistenza, non comuni.
La sua particolare coreografia, come altri tipi di danza nel resto del mondo, si basa sulle arti marziali.
Russi e Americani in questi mesi sono diventati bravissimi interpreti di Hopak: sulla questione ucraina non si capisce se stiano lottando o ballando, appunto.
Mentre il mondo è rapito dalle mosse dei duellanti dalle parti di Kiev, i russi hanno assestato due colpi terribili alla Francia nell’Africa nord occidentale.
In poche settimane le due ex colonie francesi del Mali e del Burkina Faso, che usano come moneta il franco francese, il CFA, sono uscite dalla sfera d’influenza di Parigi per abbracciare i Russi, tramite l’appoggio militare dei famosissimi mercenari della Wagner.
L’ambasciatore francese nel Mali è stato sfrattato con 72 ore di preavviso, manco fosse un garzone assunto in nero.
In Burkina Faso è in atto un golpe militare promosso dal Colonnello Damiba che avrebbe chiamato in aiuto i militari russi.
Dopo la Libia, Putin ha messo piede nel nord ovest africano.
La presenza russa in Africa è ormai una realtà e, considerata insieme all’influenza di Pechino nel Continente Nero, si può ben dire che gli occidentali stanno per essere defenestrati.
Ciò che colpisce gli osservatori è la fragilità dell’impero francese in Africa, che sembrava intoccabile essendo intatto da quasi un secolo.
Invece, quasi fosse un vecchio albero, si è dimostrato all’esterno imponente, ma dentro marcio è tarlato: è bastato un calcio al tronco per vederlo cadere in briciole.

L’impero russo, un Risiko internazionale
Ultime notizie su Opinioni

QUELL’IDEA DI EUROPA DI GIORGIA, DIVERSA DA QUELLA DI MATTEO
di Stefania Piazzo – La convention dei sovranisti europei promossa da Matteo Salvini a Firenze viene archiviata tra luci e ombre. Se è vero che l’Europa ha un abito troppo stretto per

Calenda: Spero Zaia Fedriga o Giorgetti prepensionino Salvini
“Salvini oggi fa l’antieuropeista, ieri sosteneva il Governo Draghi, l’altro ieri governava con Conte, rimangia tutte le promesse di uscita dall’Euro e domani chissà. Un mix di opportunismo, nullafacenza e faccia tosta. Speriamo

Censis: società sonnambula. Per cittadini Paese inesorabilmente in declino. Senso di impotenza, insicurezza, da globalizzazione più povertà
“Alcuni processi economici e sociali largamente prevedibili nei loro effetti sembrano rimossi dall’agenda collettiva del Paese, o sono comunque sottovalutati. Benché il loro impatto sarà dirompente per la tenuta del sistema, l’insipienza

Il Nord ignora l’Italia centrale e la inchioda al meridionalismo
di Sergio Bianchini – Sono Stato a sentire Roberto Castelli alle Stelline il 27 novembre. Presentava il suo nuovo partito la cui nascita vedo con simpatia, anzi mi chiedo come mai solo

Draghi, l’Europa deve diventare uno Stato. Con un Parlamento vero
“Occorre cominciare a pensare a un’integrazione politica europea, a un Parlamento europeo come vero Parlamento dell’Europa, pensare che siamo italiani ma anche europei”. Lo ha detto l’ex premier Mario Draghi durante la presentazione