Leoni: Io sono federalista, Salvini invece è un…

4 Novembre 2021
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 “Come sta oggi la Lega? È un casino”. Non usa troppi giri di parole Giuseppe Leoni nel fotografare lo stato dell’arte del partito nel giorno del Consiglio federale convocato dal segretario Matteo Salvini. Dalle parti di via Bellerio d’altronde è tornato il gelo tra il Capitano e il titolare del Mise Giancarlo Giorgetti dopo le ultime dichiarazioni di quest’ultimo.

“È una partita a scacchi, e sulla scacchiera c’è il Quirinale e la legislatura. Vediamo tra un po’ di mosse come va – spiega Leoni, uno dei fondatori, insieme ad Umberto Bossi, della Lega Lombarda -. Tra un mesetto si capirà quello che succede. È come quando maturano i pomodori, sono ancora verdi, è tutto acerbo adesso”. Leoni comunque, interpellato da LaPresse, sottolinea come al Federale “si sono guardati bene dall’invitare i soci fondatori. Sono stati esautorati. Mi sento come un papà che non conosce più i figli”.

Anche perché, ricorda, “io sono federalista, mentre Salvini fa il fascista. E poi è necessario legarsi ai sovranisti in Europa? Bisogna capire quale è la sua strategia. Io con lui sono 10 anni che non parlo”. Per Leoni comunque “Salvini vuole la guerra perché sta perdendo voti, vuole riprendere visibilità ora che ha perso anche credibilità. Non è riuscito a tenere una linea facendo opposizione ma restando al governo”. Critica anche la posizione sull’assemblea programmatica che Salvini organizzerà per fine anno nella Capitale: “La fa a dicembre a Roma… ha dimenticato Roma ladrona. È diventato un nazionalista, mica la può fare a Milano. E poi l’assemblea la fa con i suoi, ha dato le tessere a chi la pensa come lui. Io non potrò andare”. Il ragionamento si sposta poi sui numeri del Carroccio in Parlamento: “Con il taglio che ci sarà, e secondo le stime dei sondaggi, lascia a casa 60 persone. È un bel problema”. 

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