di Cassandra – Il mattatore della debacle della giornata nera del centro destra è Matteo, quello più abile nelle mosse e nella strategia, quello che ha posto le condizioni per la caduta del Conte 1 e l’arrivo del Governo Draghi. Renzi ha preparato quello che ha definito il “cucchiaio” a Salvini. Il Totti del parlamento ha infilato nell’angolino in alto la palla e il centrodestra è rimasto lì, imbambolato e impreparato davanti alla mossa.
Il centrodestra si è impegnato da parte sua fino in fondo nel presentare il candidato perdente, non condiviso. Renzi è riuscito a scompaginare ancora una volta i giochi, e anche se solo con 40 elettori non determina tsunami nell’immediato della politica, sta creando le condizioni per la fine del bipolarismo, già avviata nel 2018 con di fatto l’uscita dalle urne di tre aggregazioni politiche.
Fine del bipolarismo, nascita del terzo polo, ce la farà Renzi? Intanto si gode il gol, Salvini affonda Casellati e si autoaffonda! Un capolavoro!
Mentre le forze politiche maggiori stanno cercando la quadra di lotta e di governo per il Quirinale, tagliando fuori dai vertici Italia Viva, Renzi avrà il presidente più vicino al suo obiettivo, se quello che ha in testa. Forza Italia si è spaccata, nella Lega ci saranno conseguenze, Salvini è uscito con le ossa rotte.
Renzi non ha vinto la guerra, certa, ma una giornata di battaglia da medaglia. Però, una domanda chi ha memoria del passato, nei corridoi e tra le attuali nebbie padane, se la pone. Ma Bossi avrebbe agito come Salvini?