Categorie: Opinioni

La destra nazionalista, seppur minoritaria, rischia di vincere la battaglia culturale e far felice i suoi hooligans

di Cuore Verde – La vittoria governativa della coalizione formata da Fratelli d’Italia, Lega di Salvini e Forza Italia, in alcuni ambienti culturali della destra politica sembra aver prodotto una qualche forma di euforica suggestione riguardo ad presunta riaffermazione di patriottici “valori identitari” nazionalisti in “formato tricolore” che giustificherebbero, dopo anni di egemonia della sinistra, taluni gesti ed affermazioni, per così dire, provocatorie. Il centro-destra, o meglio, il destra-centro, si è certamente affermato con circa il 44% delle preferenze, conquistando la maggioranza assoluta in entrambe le Camere e Fratelli d’Italia è risultato il partito più votato con il 26% dei voti. Tuttavia il dato politico andrebbe ridimensionato con quello “sociale” dell’astensionismo che, alle politiche del 2022, è risultato pari al 36,09% e alle regionali del 2023, in Lombardia, addirittura al 60%.

In sostanza, siamo governati da minoranze: i Fratelli d’Italia, alle politiche del 2023, hanno effettivamente ottenuto il 16,6% degli aventi diritto, compresi gli astenuti. Non si discute il dato politico della vittoria, determinato dal sistema elettorale, ma quello culturale che, chiaramente, appare senza dubbio minoritario. In questo senso, sono rimasto particolarmente colpito dalla ormai nota e-mail con la quale il presidente di una azienda pubblica si è rivolto al suo consiglio di amministrazione parafrasando il discorso con cui Benito Mussolini si assumeva la responsabilità “politica! morale! storica!” dell’omicidio Matteotti. Certo, poi lo stesso dirigente si è dimesso spiegando che aveva “decontestualizzato” il discorso “per sbloccare una situazione di stallo” e che voleva “provocare, far passare un senso di richiamo ai valori nazionali”.

Lo stesso ha ulteriormente precisato che avrebbe potuto anche citare Obama o Shakespeare che, evidentemente, per lui, pari sono. A Benito. L’idea sottesa è il “richiamo ai valori nazionali” che, evidentemente, sono quasi automaticamente collegati ad un preciso pensiero politico collocato dalle parti della destra nazionalista.

Si potrebbe semplificare l’analisi ricorrendo alle note categorie che il politologo Jason Brennan utilizza per definire l’atteggiamento politico dei cittadini: Hobbit, Hooligan e Vulcaniani.

In questo momento, la destra dimostra certamente di avere dei “tifosi” (Hooligan) molto motivati. Motivati dalla vittoria elettorale. Purtroppo, a fronte di un elettorato padano che si astiene massicciamente dal voto (Hobbit? Vulcaniani?), deluso probabilmente dai sovranisti ormai convertiti alla “ragion di stato”, e di una sinistra che, nella sostanza, si è sempre dimostrata nazionalista, osteggiando la Lega originaria del Po, e che ancora oggi non vuole guardare al Nord, i “patrioti”, almeno per ora, in mancanza di avversari, possono tranquillamente giocare tutte le loro partite, compresa quella culturale, e ottenere la vittoria a tavolino.

Foto di sebastiaan stam 

Stefania Piazzo

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