di Cassandra – A furia di gridare al lupo al lupo… nessuno più tiene alta la guardia. L’attenzione scema, la credibilità pure. La questione dell’autonomia sembra una favola triste. Si rincorrono minacce, moniti, appelli, diritti di prelazione sui dibattiti. Ma dal 2017 ad oggi è un rilancio di date. “Entro il…”. Scadenze in realtà senza scadenza, una lunga conservazione che ha l’effetto di addormentare e assuefare il cittadino elettore. L’altro giorno il governatore Zaia ha affermato che è impossibile varare insieme presidenzialismo e autonomia. Poi che chi è contro l’autonomia è contro la Costituzione.
Oggi la palla passa al capogruppo alla Camera, Riccardo Molinari. “Abbiamo discusso dei vari modelli” di presidenzialismo “esistenti in Europa e nel mondo e stiamo facendo un ragionamento di massima per capire quale riforma proponiamo qui”. Lo ha detto al termine dell’incontro con il ministro per le Riforme istituzionali, Elisabetta Casellati. Al vertice hanno partecipato anche il presidente dei senatori della Lega,
Massimiliano Romeo, e Roberto Calederoli, ministro per gli Affari regionali e le autonomie. “Dovremo vedere quale tipologia si adatta meglio alla nostra Costituzione e alla nostra storia repubblicana – ha aggiunto Romeo – E’ stato un incontro per valutare e per approfondire anche quali sono gli strumenti negli altri Paesi”. “Abbiamo esposto al ministro quali sono le nostre osservazioni, vedremo quelle degli altri partiti e poi tireremo le somme”, ha concluso Molinari .
“L’automia – ha poi spiegato Molinari – ha dei tempi piu’ rapidi perche’ basta una legge ordinaria, mentre una riforma presidenziale della Costituzione necessita di quattro passaggi parlamentari e di un eventuale referendum confermativo”.
Poi è stata la volta dell’antisalviniano Antonio Da Re, europarlamentare.
“Con questo Governo che vuole il presidenzialismo, non ci faranno mai passare la nostra autonomia “. Con queste parole, pronunciate durante la trasmissione ‘Focus’ di Rete Veneta, l’
europarlamentare trevigiano della Lega e componenti del gruppo Identità e Democrazia, interviene sul dibattito delle riforme.
“Probabilmente ottenere l’autonomia sarà ancora più difficile con questo Governo. Noi però ci siamo, la Lega continua a lavorare per ottenere ciò per cui il Veneto si è già espresso a gran voce con il referendum- ha detto ancora Da Resi entra in un Governo portando ciascuno il proprio carico, le proprie idee e le proprie istanze. Siamo in un momento difficile e sappiamo quanto lavoro ci sia da fare, ma gli accordi si rispettano. Ricordiamoci poi, che da un Governo si può sempre uscire…”. Finora
l’autonomia non è ancora arrivata, “ma qualcosa a questo Veneto dovrà pur essere dato e noi continueremo le nostre battaglie anche nei prossimi anni. L’importante è che dal territorio il
fronte politico sia compatto nel voler tutti ottenere il risultato”.
Salvini l’altro giorno diceva… entro il 2023. E Calderoli, il giorno dopo, ci vuole almeno un anno. Tira tira… fino a dove?