Giorgetti non ne sbaglia una

13 Ottobre 2022
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di Stefania Piazzo – Alla fine del risiko per il governo, per la presidenza delle Camere, chi svetta tra i principali vincitori c’è un uomo. Giancarlo Giorgetti. Il ministero dell’Economia sembra fatto su misura per lui.

Umberto Bossi arrivando alla Camera, la prima cosa che ha detto è stata: “La cosa più importante da fare è affrontare il problema dei problemi, la crisi economica”. Poi i cronisti annotano argutamente l’arrivo di Giorgetti che chiede “Dov’è Bossi?”.

Ecco, in un flash si riassume l’alfa e l’omega delle vicende dietro le quinte della storia della Lega. Giorgetti non chiede ministeri, ma alla fine il più pesante e cruciale è lì che lo aspetta. Salvini sposta le pedine, pensa a non esporre nella terza carica dello Stato chi potrebbe avere pendenze giudiziarie, ma sono mosse di piccolo cabotaggio.

Giorgetti, invece, naviga bene ovunque. La partita con Matteo la vince sempre. Così è stato portando la Lega nel governo Draghi. Sa mettere all’angolo senza spargere “sangue”. Platealmente o tacitamente. Una dote notevole per un politico.

Giorgetti ha attraversato le vicende leghiste senza mai inciampare. Semmai, sono caduti gli altri. Venne estromesso Bossi con Maroni che andò al vertice della Lega. Maroni uscì di scena con l’arrivo di Salvini. E Giancarlo sempre granitico e senza graffi. Almeno così pare. Salvini fu infine ridotto ai minimi termini con l’arrivo di Mario Draghi. E Giorgetti indubbiamente il più gettonato per stima e capacità.

Non si può dire che Giorgetti sia interessato a muovere voti o tessere. Lui muove l’intelligenza.

Cos’ha detto il Senatur a Montecitorio? Ah sì. “Adesso purtroppo c’è l’economia che non va, quindi la prima soluzione, e anche per tutta la legislatura, dovrà venire su questo fronte. Non è che è povera l’Italia, il problema grave è che è povero tutto il mondo”. Dopo super Mario, super Gianca. Avanti il prossimo da mettere di lato. Matteo, guarda e impara.

IL GIORNALE

Direttrice: Stefania Piazzo
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