di Stefania Piazzo – Mai nella storia della Lega si era arrivati sul ciglio del precipizio così velocemente. Eppure dopo il consiglio federale “riparatore” di giovedì scorso, la favola narrata è che Giorgetti ha chiesto scusa. Lo avrà anche fatto, ma quel che è successo è chiaro. Giorgetti ha bisogno di chiedere scusa, forse? E Il calibro politico e lo spessore che ha conquistato via via sempre più fanno sì che debba chinare il capo davanti alla Lega che sta con Orban e Le Pen? Davanti ai nuovi sergenti maggiore del plotone salviniano che esce dalle scuole politiche di Armando Siri? Siamo seri. Ma davvero si può e deve credere o far credere che il Giancarlo di Cazzago Brabbia abbia fatto penitenza? A volte la ragion di Stato ti impone liturgie necessarie nell’attesa che maturino le nespole. Vogliamo mettere la coppia Draghi-Giorgetti con la coppia Salvini-Morisi o Salvini-Durigon?
Sorprendenti le affermazioni stamane di Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera ai microfoni di Radio24.Ha affermato che il ministro “ha chiesto scusa, ha spiegato di essere stato mal interpretato, ha spiegato che si è espresso male, ha risposto troppa fiducia nel suo interlocutore, ha spiegato cosa voleva dire, ma se si è scusato ha capito che ha recato un danno al partito, anche perché questa settimana la Lega ha ottenuto la conferma dei referendum sulla giustizia, è la settimana in cui si è bloccato al Senato il DDL Zan, quindi ci sono state due vittorie della Lega ed invece si è finiti a parlare dell’intervista di Giorgetti, quindi qualcosa ha sbagliato”.
Salvini, invece, non sbaglia mai. Non ammette mai gli errori, nessuno gli chiede conto del fatto che la Lega con la deriva ambigua su vaccini, green pass, un po’ dentro e un po’ fuori senza una posizione netta, e con la scelta di porsi a destra sempre più è il terzo partito, superata dalla Meloni. Rivedranno il nome del movimento Salvini Premier o sperano di tornare primi? Magari con i voti di Forza Nuova?