Come creare nuovi posti a scuola, nonostante il calo degli alunni

30 Ottobre 2023
Lettura 2 min

di Sergio Bianchini – “Docenti posto comune che faranno anche sostegno e docenti di sostegno che insegneranno la propria materia, “La cattedra inclusiva”: una proposta di legge che farà discutere”

Così titola un articolo di Orizzontescuola, corredato di una fotografia dove una deliziosa docente assiste devotamente un volonteroso alunno.

E così la farsa continua. Da 40 anni tutte le misure di riorganizzazione della scuola hanno un vero scopo invisibile coperto da una patina di “amore” per gli alunni. Amore assolutamente inesistente e anzi un cinismo spietato che relega il benessere formativo e mentale degli alunni all’ultimo posto.

La nuova proposta di legge ha l’obiettivo di creare un insegnante double face, capace di svolgere una parte del suo lavoro non solo sulla classe intera ma anche per il sostegno mirato. La cosa potrebbe anche servire dato che in ogni classe ci sono ormai più di un quarto degli alunni segnalati con certificazioni di handicap e di disturbo.

Per questo scopo bisognoso di tempi rapidi la proposta di legge non sembra in realtà curarsi. Dice infatti l’articolo sulla proposta di legge che ”I promotori sottolineano che questa trasformazione non dovrebbe essere immediata né obbligatoria per tutti.”

Davanti all’ennesimo giro di valzer, al nuovo petalo sul letamaio, il normale docente e genitore si chiede come mai non si pensi alla presenza di tutti gli insegnanti ad inizio d’anno ed alla loro permanenza nella sede assegnata. Permanenza minima di durata tale da garantire una buona continuità didattica e organizzativa.

Poveretti sia i docenti veri che i genitori. Non hanno ancora capito che l’unico criterio (ma occultato) di gestione della scuola è garantire un milione di stipendi al meridionalismo.

Tesi faziosa e assurda la mia? No, e anche in questo articolo trovo l’ennesima conferma. Gli estensori della legge hanno celato il vero scopo che il mio occhio allenato ormai rileva immediatamente: ”Il progetto di legge contempla, inoltre, il congelamento degli organici ai numeri attuali, senza tenere in considerazione i numeri derivanti dal calo demografico.”

Questa misura non c’entra niente col titolo ma svela la vera attenzione degli “intellettuali” dediti al bene della scuola. Il calo demografico è forte e porta da anni ormai alla riduzione del numero delle classi. I nati in Italia  dal 2010 diminuiscono di circa 10.000 unità all’anno ad un ritmo crescente.

Diecimila alunni formano 500 classi in meno e quindi circa 1000 posti di docenza in meno ogni anno.

Invece il numero dei docenti non è mai diminuito, si sono “inventati” l’8% aggiuntivo di docenti, non necessari per l’orario di classe ma per attività varie. Hanno dilatato fino a 200.000 i posti di insegnanti di sostegno.  Ma non basta, volendo basterà una sentenza “ logicissima” che dia anche ai non handicappati, ma disturbati certificati tipo i dislessici, il diritto al sostegno e nasceranno altri 100.000 posti.

E tutta questa farsa è ricoperta da cascate di miele amoroso verso una scuola ridotta ormai al caos permanente.

La soluzione inversa che ho spesso proposto nel silenzio generale sarebbe di portare a 3 massimo 4 ore al giorno il lavoro a classe intera e dedicare almeno un quarto della docenza ad attività di recupero mirato e di particolarità opzionali su piccolissimi gruppi di alunni compreso l’uno a uno.

Questa semplicissima misura salvaguarderebbe in parte anche il numero dei docenti che però dovrebbero essere stabili e assunti in aree territoriali precise con piccoli concorsi e con l’assenza del trasferimento fuori territorio.

Niente di strano, avviene così in tutta Europa. In Filandia il docente è un dipendente comunale o provinciale.

E allora perché la scuola italiana continua a peggiorare e non si usa la semplice medicina?

La mia risposta è vecchia, semplicissima, al limite del banale ma purtroppo è vera e svela la vera natura di un potere cinico e baro che si fonda sul monopolio meridionale dei posto statali e che difende con assoluto rigore le sue necessità di potere sull’intera società italiana composta da tre macroregioni di cui due (nord e centro) sono escluse dal potere stesso.

La chiesa cosa dice di tutto questo? Sono certo che la chiesa del nord capisce la situazione ma è evidente che i vertici della CEI la accettano e la sostengono.

Aspetto da anni la fine della commedia.

https://www.orizzontescuola.it/docenti-posto-comune-che-faranno-anche-sostegno-e-docenti-di-sostegno-che-insegneranno-la-propria-materia-la-c

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Direttrice: Stefania Piazzo
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