Gli scontri violenti di martedi’ e mercoledi’ in alcune citta’ spagnole nel corso di proteste per l’arresto del rapper catalano Pablo Hase’l, condannato per “apologia di terrorismo”, hanno portato a nuove tensioni all’interno della coalizione di governo guidata da Pedro Sanchez del Partito Socialista, riportano i media iberici. Esponenti del partito di sinistra Unidas Podemos, il socio di minoranza dell’esecutivo, hanno evitato di condannare esplicitamente gli atti di violenza. Tra loro ci sono il vicepremier Pablo Iglesias e il portavoce di Unidas Podemos, Pablo Echenique, il quale ieri ha manifestato su Twitter il suo “supporto ai giovani antifascisti” scesi in piazza per chiedere “liberta’ d’espressione” nel centro di Madrid, in una protesta che presto ha portato a tafferugli con la polizia e atti vandalici nei pressi dell’emblematica piazza della Puerta del Sol. La socialista Carmen Calvo, prima vicepresidente del Governo, ha criticato duramente le parole di Echenique. “Nessun diritto si puo’ esprimere o difendere con la violenza”, ha detto stamattina alla radio Cadena Ser, aggiungendo che quella di ieri a Madrid “non era una manifestazione autorizzata” e che ci sono stati “arresti e molti danni materiali”. Solo nella giornata di martedi’, le autorita’ hanno riferito di oltre 50 arresti e 60 feriti tra la capitale spagnola e alcune citta’ della Catalogna, tra cui Barcellona. Una ragazza colpita li’ la sera prima da un proiettile di gomma della polizia catalana ha perso un occhio, secondo quanto ha scritto la Vanguardia citando fonti ospedaliere
Catalogna, caso Hasel. Tensione nel governo dopo gli scontri
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