Casati, Partito Popolare del Nord: Europa smarrita. Autodeterminazione desolante miraggio

25 Agosto 2024
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di Lucas Casati – Europa, un continente sacro, intrinseco e denso di cultura, storia, creazione di civiltà e di popoli, con eredità culturali uniche nel mondo.
Il grembo delle religioni occidentali pagane, sino al Cristianesimo e tutte le sue correnti, fondamenta di democrazia, da qui tutto è nato e nasce.


Le correnti filosofiche, letterarie, artistiche, ideologie, movimenti, rivoluzioni.
Dalla musica alla medicina, arte, architettura, ingegneria, agricoltura, allevamento, artigianato e commercio.
Ed ora non la si riconosce, tramonta fino a ritrovarsi nel baratro.


Le radici storiche dell’Europa sono in declino anzi, sono state sradicate con veemenza da un passaggio brusco e violento, ad opera di potenze europee e non solo, a puri fini economico-finanziari, dettate da lobby di potere, le quali non hanno a cuore la prosperità, la serenità, la libertà e l’autogoverno dei territori dei popoli europei.


La cultura, viene ormai considerata come un qualcosa di futile e di marginale importanza, se non trascurata o meglio dimenticata.


L’Europa delle Regioni e dei popoli, con la sua diversità, si inchina e si omologa alle leggi di mercato ed ai suoi indici finanziari, alla finanza speculativa, sacrificando culture millenarie, ed il benessere dei popoli europei.
Le tradizioni europee vengono soppresse, annullate.


L’autodeterminazione dei popoli europei è un lontano e desolante miraggio, come le identità culturali e regionali.


Ricordiamo la posizione netta della Ue nei confronti del Presidente indipendentista Catalano Carles Puigdemont,
condannato per aver rappresentato la voce del suo popolo e la voglia di libertà del popolo catalano.


Dal politicamente corretto alla cultura Woke non europea, al terrorismo di matrice religiosa, alle più abberranti norme europee.


Dalla euroburocrazia dei tecnocrati di Bruxelles, sino alla politica del Green deal (raggiungere la neutralità climatica entro il 2050), all’immigrazione incontrollata, al mercato di alimenti sintetici, al divieto di coltivazione grano e mais per un anno, nelle terre che hanno alimentato l’Europa da sempre (Pianura Padana), sono alcune delle voci elencate, a discapito dei cittadini europei, norme varate da coloro i quali non sono per una vera costruzione di un’Europa delle Regioni e dei Popoli e non vicino alle esigenze dei popoli europei ma delle multinazionali, con l’imposizione di una pseudodemocrazia e pseudolibertà e con una totale assenza di una visione politica da parte dei rappresentanti delle istituzioni europee.

Europa, quel continente troppe volte menzionato e citato e mai salvaguardato e rispettato, semmai sfruttato.
I suoi popoli ed i suoi rappresentanti, atomizzati da scelte altrui, non facenti parte della vita delle tradizioni e della cultura europea.
Vogliamo una Europa delle Regioni e dei Popoli, un’Europa che rappresenti i nostri territori, i nostri cittadini e le nostre culture.
Non a caso L’Unione Europea, abbreviata UE, è un’unione economica e politica, dove l’economia viene prima di tutto e l’individuo non è considerato, se non come semplice bene o prodotto uso e consumo di scambio nel mercato, una vera deprivazione culturale, un’eclisse della cultura occidentale europea.

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