di Stefania Piazzo – La disfatta dei partiti è sotto gli occhi del Paese. Lo avevamo scritto alla vigilia del voto per il Quirinale. Passo passo il posizionamento, anzi, il riposizionamento dei partiti sta vedendo venire avanti il ritorno del centro. Berlusconi, che sapeva che la partita del Colle era una scommessa impossibile, anche per le defezioni degli stessi alleati, aveva e ha in testa un altro obiettivo. Sganciare il centro dalla destra e andare verso il terzo polo, che già era emerso dal voto del 2018. Ora però il giocatore che doveva federare, Berlusconi, è stato superato suo malgrado da Matteo Salvini. E’ riuscito nel capolavoro politico di fare da federatore esterno del nuovo centro, di cui Matteo Renzi è il regista. E’ suo merito politico aver mandato nel caos il centrodestra, aver spaccato la Lega, aver fatto sganciare Forza Italia dalla Lega, aver fatto marcare la differenza di Fratelli d’Italia rispetto agli alleati.
E i partiti che in questi giorni sono andati un po’ tutti in ordine sparso sono il fallimento del bipolarismo, una fotografia in anticipo di un riposizionamento proporzionale dei partiti. Manca solo l’ultimo tassello, una legge elettorale proporzionale. Quello che non voleva Fratelli d’Italia, che verrebbe tagliata fuori dalle alleanze, quello che porrà la Lega davanti al bivio. O stare al centro o restare solo a destra, dove il populismo prende voti per non governare. Se le cose stanno così, si può immaginare intanto come Renzi e Berlusconi con i loro voti, saranno determinanti e centrali per fare il prossimo governo. Un regalo di Matteo, quello che dopo il Papeete ne ha infilata un’altra giusta.
Immagine dalla pagina fb di Matteo Renzi