di Roberto Gremmo – Adesso “Capitan Mojito” indossa con disinvolta spregiudicatezza la nuova felpa della rivoluzione liberale, ultima performance trasformista per nascondere il vuoto assoluto. Pensavo, speravo che trovasse ascolto l’appello accorato e sincero di un militante prestigioso come Roberto Castelli a rilanciare la questione settentrionale, ma devo purtroppo constatare che la Lega ormai nazionalista veleggia non solo al Sud ma verso il niente.
Rivoluzione? Con chi? Perché? Liberale? In Italia c’è qualcuno che dica di non esserlo? La nuova capriola del capo rivela ancora una volta l’incapacità dell’amato leader di presidiare dignitosamente un perimetro politico credibile e chiaro, quello del Nordismo, la vera, realistica ed onesta ragione sociale che ha fatto nascere il suo partito.
Finito nel panico per il calo dei consensi, il condottiero plurifelpato annaspa alla ricerca di una qualche nuovo abito da sera per tornare a sedersi al tavolo buono, ma il posto è già stato occupato dagli ex missini riverniciati che a fare i nazionalisti liberali sono più bravi di lui. Dovrà accontentarsi di mangiare coi servi in cucina. Gli avanzi della dieta mediterranea.