Alla fiera delle preferenze, per entrare in Parlamento con i posti dimezzati

15 Agosto 2022
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di Gigi Cabrino – E dire che il centrosinistra aveva importato da oltreoceano le “primarie” elezioni interne per decidere sul territorio candidati sindaci, di collegi, etc…. Niente rimane di questo senso di partecipazione alla composizione delle liste che permetteva alla sinistra di poter vantare maggiore senso democratico rispetto ai candidati paracadutati in collegi sicuri dal centrodestra di allora. Oggi è prevista la direzione del PD per limare le candidature ed è un gran caos, tra diminuzione di parlamentari e posti sicuri in lista da lasciare a esponenti di partiti minori la coperta si accorcia non poco e alcuni parlano di vero e proprio panico.


Dal ligure Orlando che va a mendicare un collegio sicuro in Piemonte pretendendo quello concesso al piemontese Fornaro di LeU dai “donatori di sangue” piddini.
Al caos toscano dove molti collegi blindati fino a poco fa diventano contendibili e quindi tutti preferiscono un posto nel listino proporzionale bloccato. Dove, però , o sei in alto o ciao seggio in Parlamento.
Letta eletto nei mesi scorsi in elezioni suppletive all’uninominale di Siena che oggi non sembra più tanto sicuro sarà catapultato altrove.


Dopo i mal di pancia leghisti che lamentano l’esclusione di territori e sezioni nella composizione delle liste l’aria non sembra poi tanto diversa a sinistra.
Al momento grandi assenti sono imprese, famiglie, lavoro, pensioni, sanità, territori, cose evidentemente poco importanti, conta sapere come garantire il seggio a Di Maio, Fratoianni e Franceschini. Roba da rimpiangere il mercato delle preferenze.

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