Accuse che si lanciano da forze della maggioranza e dell’opposizione sulla mancata creazione della zona rossa nella bergamasca.
Il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, commenta così i verbali desecretati: “Che il Cts avesse raccomandato la zona rossa in Val Seriana lo sappiamo dal 3 marzo. Che accade poi? Il governo esita 4 giorni e poi opta per la zona arancio estesa a tutta la Lombardia. La Regione, invece, si chiama fuori: la ZR non tocca a me. Ma non la chiede neanche al governo”. Così su Twitter il sindaco di Bergamo.
Si legge sul verbale, il numero 16, della riunione nella sede della Protezione civile: “Il Comitato propone di adottare le opportune misure restrittive già adottate nei Comuni della zona rossa anche in questi due Comuni (Alzano e Nembro, ndr), al fine di limitare la diffusione dell’infezione nella aree contigue. Questo criterio oggettivo potrà, in futuro, essere applicato in contesti analoghi”.
Niccolò Carretta, consigliere regionale di Azione, commenta su Facebook: “Il 3 marzo 2020, in piena emergenza, si svolse una riunione molto importante di cui, grazie ad un accesso agli atti che ho depositato il 7 aprile, ho ottenuto il verbale che mancava e che si aggiunge a quelli che il Tar ha chiesto di desecretare”. E, ancora, “questi documenti, insieme alle indagini della magistratura aiuteranno a capire quali possono essere state le conseguenze di quella non-scelta”.
Per la Lega, “Conte e soci hanno agito tardi e male. I documenti del Cts parlano chiaro. Perché secretare gli atti prima e trincerarsi dietro un vergognoso silenzio ora? Conte abbia ora almeno il coraggio di assumersene la responsabilità di fronte agli italiani e tolga il disturbo”. Così i capigruppo Lega di Camera e Senato, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo.