Zone rosse. A chi competono? Non è il gioco dei tre barattoli

31 Maggio 2020
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di Luigi Basso – In queste ore imperversa una polemica che è destinata a caratterizzare il dibattito politico per i prossimi mesi.
Dopo le parole di un PM che parlava di una inchiesta appena avviata ai microfoni di alcuni giornalisti (a forza di piccole dosi di delirio, ormai ci siamo abituati a tutto: vedere alla voce Mitridatismo e Finestra di Overton) affermando che la istituzione delle Zone Rosse sarebbe stata funzione di competenza dello Stato Centrale, è intervenuto il Governo dicendo che non è così.
Chi ha ragione?
L’art. 117 della Costituzione pone il principio in base al quale la Tutela della Salute è materia sulla quale Stato e Regioni hanno competenza CONCORRENTE: dunque non è vero che la materia sarebbe riservata allo Stato.


Ma vi è di più.
In aggiunta, si consideri che l’art. 32 della Legge n. 833 del 1978, quella che istituisce il SSN, così disciplina la materia: Il Ministro della sanita’ puo’ emettere ordinanze di carattere contingibile e urgente, in materia di igiene e sanita’ pubblica e di polizia veterinaria, con efficacia estesa all’intero territorio nazionale o a parte di esso comprendente piu’ regioni. (…) Nelle medesime materie sono emesse dal presidente della giunta regionale o dal sindaco ordinanze di carattere contingibile ed urgente, con efficacia estesa rispettivamente alla regione o a parte del suo territorio comprendente piu’ comuni e al territorio comunale.


Il quadro normativo è chiarissimo, una volta tanto.
Sindaco, Presidente di Regione e Ministro sono posti sullo stesso piano, sebbene con differenti limiti territoriali: si tratta di limiti quantitativi, non qualitativi dei loro poteri in materia sanitaria. Tutte e tre le figure avevano dunque il potere, ove ritenuto, di emettere ordinanze sanitarie.
Da questo punto di vista, poi, la competenza territoriale ad indagare penalmente sarebbe limitata alle sole condotte dei Sindaci del Comuni aventi sede nel circondario del Tribunale di Bergamo, poiché eventuali reati commessi da Presidente di Regione o Ministri sarebbero di competenza di altre Procure.


Insomma, comunque la si giri, sarebbe meglio che chi svolge certi compiti passasse meno tempo in TV.

IL GIORNALE

Direttrice: Stefania Piazzo
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