Torna il caso camici. Per i pm, moglie e cognato Fontana cercavano “nuove occasioni di guadagno” per crisi ordini

24 Settembre 2020
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Andrea e Roberta Dini, cognato e moglie del governatore Attilio Fontana, avrebbero avuto un “forte interesse” nel “ricercare nuove occasioni di guadagno, in particolare riconvertendo la produzione nel settore di camici e delle mascherine” per la “situazione di grave tensione patrimoniale della societa’ Dama, dovuta principalmente alla cancellazione degli ordini” per la grave emergenza Covid.

Lo si legge – riporta l’Ansa – nella richiesta di consegna dei cellulari di alcuni indagati e non, eseguita oggi dalla Gdf. Il 29 febbraio, si legge nell’atto, Andrea Dini mando’ un messaggio alla sorella in relazione al “calo di fatturato” dell’azienda di famiglia scrivendo: “Per la prima volta in 3 generazioni parlero’ con i sindacati per ridurre il personale (…) Poi si chiudono se possibile NY e Montenapoleone dove perdiamo da sempre ma adesso e’ troppo”. Il 19 marzo Roberta Dini scrive al fratello: “Bisogna cercare di riconvertirsi in mascherine”. E Andrea risponde: “Ci proviamo”. E il 13 aprile ancora Andrea Dini alla sorella: “Fatturato dal 27/3 ad oggi zero. C’e’ da tremare”.

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