Sindaco Sala “molla” il Pd. “Sto con i Verdi europei”

12 Marzo 2021
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 “Ho deciso, aderisco ai verdi europei”, “sono paladini di politiche alternative all’austerità, anche quando sembrava un tabù. Da loro mi sento a casa”, “non c’è più tempo da perdere. La questione ambientale riguarda il nostro presente e il futuro dei nostri figli. Come cittadino e come sindaco sono sempre più convinto che il miglioramento delle politiche pubbliche parta dalle strategie di sviluppo delle città. E miglioramento per me significa puntare con coraggio e decisione su sviluppo sostenibile e avanguardia ambientale. Lo penso da sempre. A Milano ho creato, e gestito in prima persona, l’assessorato alla Transizione Ecologica”.

Lo dice il sindaco di Milano Beppe Sala, ricandidato dopo esere stato eletto con il Pd e poi diventato indipendente, in una intervista a Repubblica. “Adesso questi due miei percorsi sindaco e appassionato ecologista – aggiunge – si uniscono. E per me aderire ai Verdi Europei significa, prima di tutto, fare meglio il sindaco di Milano. E rendere Milano una città sempre più protagonista nello scenario internazionale. La mia non è una scelta sorprendente, è ponderata”. E, sottolinea, ha inciso anche la tragedia del Covid: “La nostra società sta subendo la pandemia e contrattacca con vaccini e lockdown. Non è sufficiente. Occorre trovare il coraggio di reagire cambiando. Mi spiego. Non ci saranno sufficienti prove scientifiche, ma vivere in un territorio come il nostro, in una bassa pianura poco ventosa, dove ristagna l’inquinamento, e con tante industrie e tanti allevamenti intensivi, non aiuta il nostro sistema respiratorio. La difesa della salute pubblica passa dall’abbattimento di emissioni e smog”.

“I milanesi – conclude – hanno visto come in questo primo mandato abbiamo lavorato sodo, anche sui nodi del miglioramento ambientale e della giustizia sociale. Sono pronto per altri cinque anni da sindaco. E sono anche vicepresidente di C40, l’organizzazione che raccoglie le principali città del mondo. Abbiamo contribuito a rendere Milano migliore negli indici di qualità della vita, senza stravolgerla. La sostenibilità incrocia e attraversa l’istruzione, l’alimentazione, la salute, il lavoro, l’economia. Ogni città dovrebbe fare i conti con la visione ecologista. Chi non se ne accorge, specie ai tempi del Covid, è semplicemente fuori dal mondo”. Nel Pd che effetto farà la sua scelta? “Nella mia esperienza personale da sindaco, l’interlocuzione con il Partito democratico è stata sempre positiva e leale. Il Pd milanese è tra i più solidi d’Italia e vanta rappresentanti e militanti competenti e appassionati. In molti territori e amministrazioni locali il partito è forte ed efficiente. Ora però il Pd nazionale sta attraversando un momento difficile e io non avrei propriamente il diritto di dire la mia da ‘interno’, perché non lo sono, ma Zingaretti paga la scelta del Pd di dare troppo spazio, da troppi anni, alle correnti. Spero che questo momento possa essere superato presto e aggiungo solo che seguirò con interesse l’assemblea nazionale”. E come giudica l’ipotesi Enrico Letta alla segreteria? “Enrico è un amico e un suo ruolo attivo in questa fase non potrebbe che farmi piacere, ma, ripeto, non sta a me giudicare la discussione interna al Pd”.

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